«Non passa lo straniero» Striscione FdI ieri sul Piave

SAN BIAGIO. Prima il risuonare dell’Inno di Mameli e della canzone del Piave, quindi un tricolore di oltre 30 metri srotolato di fronte al sacrario di Fagarè. Poi l’azione politica, con lo striscione in cui campeggia la scritta “Non passa lo straniero” aperto sulla sponda del fiume sacro alla Patria. Passando per una netta contestazione al premier Conte. È il 24 maggio dei parlamentari di Fratelli d’Italia - in occasione dei 104 anni dell’entrata nella Prima Guerra – arrivati ieri a Fagarè nonostante il forfait della leader del partito Giorgia Meloni. Presenti gli eletti alla Camera e al Senato, assieme ai candidati alle Europee di domani. Con loro, per la commemorazione, anche alcune associazioni d’arma, con i rappresentanti di paracadutisti, fanti e carristi. «Cambia l’avversario, cambia il terreno dello scontro, ma oggi come allora i patrioti si schierano a difesa dell’integrità della nazione» il commento di Francesco Lollobrigida e Luca Ciriani, capigruppo FdI rispettivamente alla Camera e al Senato, «Oggi difendere la Patria significa difendere i prodotti italiani e il marchio Italia dall’invasione di materiali contraffatti e cibi importati. Significa respingere l’offensiva degli eurobanchieri e burocrati che per anni hanno speculato indebolendo alcune nazioni a vantaggio di altre. Vuol dire contrastare la concorrenza sleale di certi predatori stranieri e, mai come adesso, proteggere i confini dell’Italia, che sono i confini naturali dell’Europa, da una immigrazione indistinta, incontrollata e clandestina. L’Italia non è una colonia dell’Unione europea ma una nazione sovrana». Quindi un messaggio a difesa delle Forze armate, ma contro Giuseppe Conte. «Siamo al fianco dei nostri soldati, che tanto fanno per il nostro Paese ma che purtroppo vengono bistrattati anche da questo governo, con atteggiamenti disfattisti e con facile demagogia da accattoni» ha aggiunto infatti Lollobrigida, in riferimento alle dichiarazioni dei giorni scorsi in cui Conte ha annunciato di voler sostenere le iniziative pacifiste «rinunciando all’acquisto di 5 fucili per i militari, che potranno andare nelle retrovie a parlare a parlare di pace». «Se i nostri ragazzi sul Piave fossero andati nelle retrovie oggi non saremmo Italia» ha chiosato Lollobrigida. —
Alessandro Bozzi Valenti
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