«Non ci fu circonvenzione» assolto il gioielliere Sinopoli

MOGLIANO. Poco più di un anno fa il tribunale di Milano lo aveva condannato a un anno e mezzo di reclusione per circonvenzione di incapace. Il giudice lo aveva ritenuto colpevole di aver venduto a un’...

MOGLIANO. Poco più di un anno fa il tribunale di Milano lo aveva condannato a un anno e mezzo di reclusione per circonvenzione di incapace. Il giudice lo aveva ritenuto colpevole di aver venduto a un’anziana signora (colpita da un deficit cognitivo e una forma di depressione) un’esorbitante quantità degli oggetti più svariati, da un orologio Rolex fino a un vaso di pregio, passando per ogni foggia di suppellettile per la casa. Totale, trentamila euro. Il 19 marzo Mario Eugenio Sinopoli, volto noto per le televendite di gioielli su vari network televisivi, è stato assolto dalla Corte di Appello «perché il fatto non costituisce reato»: la Corte ha completamente ribaltato la sentenza di primo grado, pronunciata a febbraio 2013. Assolto anche il suo collaboratore (addetto alle consegne in Lombardia) Gianluca Cilino (difeso dall’avvocato Marco Dal Ben, condannato in primo grado per lo stesso reato. Ancora non si conoscono i motivi che hanno convinto il giudice ad assolvere Sinopoli (le motivazioni saranno depositate tra quindici giorni), ma la sua difesa in secondo grado è stata a 360 gradi. I suoi legali, Silvio De Stefano e Gennaro Di Lauro, non esitano a definire la sentenza «una vittoria dopo un calvario durato sette anni». «Per Sinopoli sono stati sette anni difficilissimi. In Appello abbiamo cercato di smontare ogni tesi accusatoria alla base della sentenza di primo grado. In particolare abbiamo cercato di dimostrare la buona fede di Sinopoli, che non ha in alcun modo approfittato di quell’anziana signora». Secondo la difesa infatti quella donna sarebbe stata pienamente consapevole di ciò che stava facendo e di ciò che stava acquistando. Fin da subito avevamo contestato che la sentenza di primo grado fosse un po’ forzata».

Fabiana Pesci

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