«Non abbiamo mai ceduto mi auguro si riparta davvero»

il pasticcere
«Che sia davvero un nuovo inizio e che duri» così Stefano Netto titolare della pasticceria “Casa del dolce” di Fontane di Villorba saluta l’avvio da domani degli orari e dei metodi di lavoro da “zona gialla”. Per lui la seconda ondata è stata una prova di vita, oltre che di impresa. Lo scorso novembre ha perso infatti il padre, Luigino Netto, storico pasticcere trevigiano e istituzione dell’artigianato del capoluogo. È stato un fulmine a ciel sereno, perché Luigino ha avuto un inaspettato tracollo appena dopo il ricovero. La vetrina della pasticceria del padre, a San Leonardo di Treviso, è chiusa da allora. Lui invece ha continuato a lavorare. «Noi non abbiamo mai voluto chiudere» racconta oggi Stefano Netto «ed abbiamo sempre tenuto aperte le porte e le luci del locale – ovviamente limitandoci al solo asporto – perché volevamo dare un segnale, essere un punto di riferimento comunque per la comunità, anche se non potevamo servire il caffè al tavolo e non potevamo essere più un luogo di ritrovo».
È stato difficile sotto tutti i punti di vista, come per l’intera categoria: poco giro d’affari incassi limitati, pochi contatti umani, tanti dubbi sulle prospettive future. «Abbiamo perso il 50% e più dell’incasso ma abbiamo voluto tenere duro» spiega Netto, «adesso non vediamo l’ora di ritornare a fare attività al tavolo, di richiamare qui le persone e di tornare a lavorare seppur per metà giornata, ma come una vera pasticceria e caffetteria. Speriamo che sia un’apertura vera e prolungata e che porti al meglio» sottolinea il pasticcere, «e non sia invece una apertura che ci porterà a nuove limitazioni. Noi ce la mettiamo tutta, abbiamo voglia di lavorare e di tornare a vivere. Avverto la stessa cosa anche nella gente che frequenta il negozio per ritirare paste, tutti aspettano lunedì (domani, ndr) per ritornare a vivere un po’. Credo che ognuno metterà la testa in quello che farà nelle settimane a venire, sapendo che ci rimettono tutti».—
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