No ai totem pubblicitari «Difendiamo la storia»

CASTELFRANCO. La commissione paesaggistica stoppa l'invasione dei totem pubblicitari in centro storico. Ad avanzare la proposta in Comune è stata una società di pubblicità milanese con un progetto alquanto discutibile.
In sostanza la società aveva chiesto di posizionare in centro storico ben sei totem per affiggere manifesti e pubblicitari. Ovvero sei strutture metalliche bifacciali mobili dell'altezza di quasi due metri.
Questi totem avrebbero ospitato insegne e manifesti pubblicitari di attività presenti in città. La società di pubblicità milanese avrebbe venduto gli spazi promozionali alle imprese locali.
Nessuna pubblica utilità dell’iniziativa dunque, ma solo finalità commerciali. La società pubblicitaria chiedeva di posizionare i totem ai quattro ingressi delle mura, uno sul passeggio Dante e un altro in piazza Giorgione vicino al Pavejon.
Punti dunque di alta visibilità per tutti coloro che visitano il centro storico. Il progetto ovviamente non poteva essere realizzato senza un parere della commissione edilizia comunale, in particolare della commissione paesaggistica incaricata di valutare l’impatto della proposta dal punto di vista paesaggistico.
Nella riunione del 18 luglio scorso la commissione paesaggistica ha dato parere contrario al progetto proprio per motivi riguardante il decoro e l'ordine del centro storico.
L’installazione dei banner a soli fini pubblicitari di fatto avrebbe costituito un precedente non da poco, aprendo la strada a future richieste simili.
Le normative comunali vietano, però, il posizionamento di totem mobili con scopi pubblicitari nel centro storico. Il regolamento comunale prevede tale possibilità esclusivamente in un caso ben preciso, ovvero per le attività presenti nelle gallerie subito dietro a piazza Giorgione. Queste attività possono posizionare delle indicazioni pubblicitarie all’imbocco della galleria stessa verso i portici, in modo da essere più visibili a chi passeggia sotto i portici. In questo caso però la richiesta riguardava luoghi diversi. Il no della commissione paesaggistica è arrivato deciso in difesa della storia e della bellezza degli scorci della città murata.
Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso