«No ai telefonini a scuola» Il decalogo di Aranzulla

SAN FIOR. «Lo smartphone? Io ai miei tempi avevo un telefono enorme di mio padre. A scuola non usatelo». Questo è il consiglio di Salvatore Aranzulla, il guru dei consigli del web, arrivato ieri sera per un meeting e l’ospite d’onore nello spazio “Clou” di San Fior. «Ai ragazzi neodiplomati e ai laureati posso consigliare di mettersi in proprio e valutare le possibilità imprenditoriali che offre internet» spiega Aranzulla, 27 anni, che con la società e il suo sito aranzulla.it ha raggiunto un fatturato di 2 milioni di euro. «Ovviamente non è tutto facile, non è che da un giorno all’altro con un sito diventi ricco – aggiunge - ma ci sono tante opportunità che internet fornisce, non solo in ambito editoriale, ma anche nell’e-commerce. Soprattutto può consentire di fare test a costi estremamente contenuti». Lui aveva 10 anni quando chiese ai genitori di prendergli un computer, all’epoca non sapeva nulla di pc. A 12 anni aveva realizzato il suo primo sito e iniziò a dispensare consigli informatici agli amici. Il suo sito adesso è diventato il primo in Italia nel settore tecnologia e tra i 30 più visitati in assoluto. Non è però cambiato, è rimasto quel ragazzo semplice e genuino partito con un sogno da un paesino siciliano e ora conosciuto in tutta Italia. «Qualsiasi contenuto su internet è pubblico, questo è un primo aspetto da tenere in considerazione quando si condividono dei contenuti – spiega - il punto chiave è che i social network consentono in pochi minuti di condividere un’opinione. La strategia che adotto sulle mie pagine è il rispetto, se una persona offende, io blocco. Questo ha consentito in alcuni mesi di educare le persone che sono sulla mia pagina (oltre 500mila utenti su Facebook, ndr), io sono molto intransigente su questo aspetto».
Il web quindi come uno spazio d’informazione e formazione, contro gli haters e chi dispensa false notizie. «Le fake news sono pensate per essere monetizzate, Google ad esempio ha iniziato a farle scomparire dalla ricerca, l’altro aspetto è di togliere la possibilità di monetizzazione - spiega - i vari social network stanno facendo scomparire le fake news attraverso un’intelligenza artificiale. La soluzione principale è, quando si ha un’informazione, di vagliarla, vedere chi la riprende facendo una ricerca e se ha un minimo di fondamento». E il futuro di Salvatore Aranzulla? «Io voglio fare il pasticcere, mi piacerebbe aprire una mia pasticceria – è il suo prossimo sogno - ho fatto la scuola Alma, a Conegliano ero stato cinque anni fa per un laboratorio con Leonardo Di Carlo, lui è un campione, mi ha insegnato a fare le paste di mandorla».
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