Nido aziendale e benefit Le imprese sono “smart”

Gli esempi di Tegola Canadese e Marcolin: «Abbiamo pensato alle mamme» Ma la Marca perde posizioni nella classifica dei servizi a lavoratori e cittadini

TREVISO. Un asilo nido, accanto al posto di lavoro, che permette di lasciare i bimbi alle maestre alle 7 del mattino e riprenderli alle 18.30. Un “maggiordomo” aziendale che si può prenotare da una semplice app sul telefono, e al posto nostro consegna gli abiti in lavanderia, paga il bollo dell’auto, fa la spesa e qualsiasi altra commissione. Due esempi di come conciliare lavoro e vita privata sono arrivati, ieri mattina, da altrettante aziende, la Tegola Canedese di Vittorio Veneto e la Marcolin Spa di Belluno, durante il convegno sulle “smart city” in Camera di Commercio, davanti a una platea di lavoratrici quasi esclusivamente donne. Che ora sperano di veder replicate in altre aziende trevigiane le due esperienze di Tegola Canadese e Marcolin.

Di strada da fare ce n’è ancora parecchia nella Marca. Il capoluogo, Treviso, nella classifica sulle smart city stilata da Ernst&Young ha perso 17 posizioni dal 2015 al 2016, passando dal 22esimo al 39esimo posto in Italia per quanto riguarda qualità dei trasporti, servizi ai lavoratori, connessione di rete, illuminazione pubblica, sicurezza (i parametri principali che qualificano una città come “smart”). Per risalire la classifica serviranno altri esempi come quelli del consorzio di imprese capeggiato da Tegola Canadese. In Camera di Commercio ieri la storia dell’asilo “Il Sole dentro”, a Vittorio Veneto, è stata raccontata da Chiara Mazzer, titolare della Tegola: «Siamo partiti 14 anni fa, quando sette aziende hanno aperto un nido accanto al loro posto di lavoro per trenta bambini. Era un’esigenza sentita da tutte le lavoratrici: le imprese consorziate hanno poi deciso di contribuire per il 50 per cento alle rette dei propri dipendenti”. Quell’asilo nel frattempo è stato distrutto da un incendio (luglio 2015) e ricostruito più grande di prima, tanto che ora ospita 64 bimbi in 600 metri quadrati di struttura. Gli imprenditori presenti hanno auspicato che strutture simili possano sorgere in numerose altre realtà locali: «Bisogna sapere che all'inizio non è facile, si va in perdita», ha spiegato Mazzer, «ora cerchiamo di incrementare le entrate con eventi collaterali come lo yoga per bambini, la musicoterapia, i corsi per la genitorialità».

Ha costi minori l’iniziativa della Marcolin, che in un’app ha creato “Tata Matilda”, assistente personale per le commissioni di ogni dipendente. Basta prenotare il servizio online e una ragazza (in carne e ossa) le effettuerà al posto nostro. Un investimento iniziale, per le imprese, decisamente più contenuto: lo sviluppo della app è costato circa un migliaio di euro.(a.d.p.)

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