Nicoli, cena e shopping con la dirigente

La presidente Amidevi fotografata con la Masullo in una trasferta di gruppo della Provincia. Foto acquisite dalla Procura
TREVISO 13/05/06 INAUGURAZIONE SEDE S.P.H.e R.A., IN FOTO LA PRESIDENTE inaugurazione sede s.p.h.r.a.
TREVISO 13/05/06 INAUGURAZIONE SEDE S.P.H.e R.A., IN FOTO LA PRESIDENTE inaugurazione sede s.p.h.r.a.

di Sabrina Tomè

Paola Nicoli, la presidentessa delle associazioni di assistenza Amidevi e Sphera finita sotto inchiesta per una maxi-truffa ai danni della Provincia e dei ciechi, esercitava una certa influenza su alcuni funzionari della Provincia e pareva sicura della sua impunità. E’ la conclusione a cui è arrivato il procuratore capo Antonio Fojadelli che ha coordinato le indagini dei carabinieri della sezione di polizia giudiziaria del tribunale di Treviso sul buco ai danni del Sant’Artemio da 217 mila euro. Le informazioni raccolte in Provincia, sostiene infatti la Procura «danno un quadro dell’influenza della Nicoli nei confronti della dottoressa Antonella Masullo, allora funzionario della Provincia addetto alla verifica della documentazione e alla liquidazione delle competenze». Le testimonianze raccolte tra i dipendenti del Sant’Artemio fanno emergere, secondo gli inquirenti, un quadro per cui la presidentessa delle due onlus aveva un comportamento finalizzato al controllo totale delle associazioni «come una cosa propria» e «senza rendere conto a nessuno della gestione anche amministrativa e contabile». Conclude Fojadelli che nell’epoca attuale che conosce forme di controllo delle dinamiche sociali sempre più numerose ed efficaci, un certo tipo di illeciti sistematici - come quelli contestati appunto alla Nicoli - presuppone la specializzazione «e si fonda sul ragionevole calcolo di riuscita e conseguente impunità della quale ormai la Nicoli pareva certa anche grazie alla fiducia in lei riposta dall’Ente erogatore».

Le valutazioni della Procura sono fondate su una serie di testimonianze raccolte al Sant’Artemio. E sono basate anche su un piccolo dossier fotografico acquisito agli atti. Si tratta di alcune immagini scattate fuori Treviso che raccontano di un rapporto se non amichevole sicuramente confidenziale tra Paola Nicoli e i suoi «controllori». Sono fotografie legate a una trasferta a Torino in occasione del convegno conclusivo dedicato ai «Laboratori della cittadinanza partecipata», un progetto deliberato dall’Osservatorio Nazionale per il volontariato allo scopo di educare alla convivenza civile gli studenti delle scuole superiori. Il convegno si è tenuto al Politecnico della città sabauda mercoledì 17 novembre 2010; tra i relatori figurano gli amministratori provinciali delle diverse città partecipanti tra cui l’allora assessore trevigiano ai Servizi Sociali Alessio De Mitri.

A Torino, quel giorno, ci sono però molti altri trevigiani, 70 in tutto tra studenti e responsabili di associazioni, partiti a spese della Provincia. Tra loro figurano anche il funzionario provinciale Antonella Masullo e Paola Nicoli. Le due donne - la prima deputata a controllare l’attività e i resoconti contabili della seconda - sono state immortalate in una foto sorridenti a cena insieme in un ristorante di Torino e, sempre insieme, con in mano le borse dello shopping mentre camminano sotto i portici della città. Atteggiamenti confidenziali che evidentemente hanno colpito gli investigatori, al punto da indurli a inserire le foto tra gli atti di indagine. La Procura ha probabilmente deciso di non lasciare nulla di intentato negli accertamenti. Ma chi è Antonella Masullo? Ex funzionaria della Provincia, all’inizio dello scorso anno ha lasciato il Sant’Artemio per entrare nello staff regionale dell’assessore Pdl Remo Sernagiotto; è anche mamma della compagna dell’ex assessore De Mitri, delfino politico dello stesso Sernagiotto. Che a sua volta ha avuto modo di conoscere Paola Nicoli usando al suo indirizzo parole di elogio e prospettando finanziamenti da Venezia. Il 10 settembre 2010, infatti, in un tour delle associazioni d’eccellenza del Veneto, l’assessore azzurro decise di visitare insieme a De Mitri la sede Sphera di via Piave. «Ho chiesto di portarmi le migliori esperienze di ogni Provincia nell'assistenza ai disabili per agire come Regione già nel bilancio 2011 – disse – Nulla sarà più fatto per accontentare gli amici». Elogi anche dall’assessore De Mitri: «Ci sono genitori disorientati, che non conoscono le strutture del territorio. Molte famiglie, dopo peregrinazioni, hanno scelto Sphera». Scelta sfortunata: stando agli esiti dell’indagine, da oltre un anno, aprile 2009, erano inziati i trasferimenti di fondi dal conto della onlus a quello personale della Nicoli.

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