Nell'impianto di Scotti anche il cdr di Contarina «Ma noi siamo in regola»
C'era anche il cdr-combustibile da rifiuto, prodotto dall'impianto di Lovadina dopo il trattamento dei rifiuti della Marca, nell'inceneritore pavese della Riso Scotti al centro dell'inchiesta che ha portato all'arresto del vicepresidente dell'azienda Angelo Dario Scotti, per traffico illecito di rifiuti, truffa e frode. «Abbiamo conferito lì il nostro cdr fino al 2009 - dicono a Contarina - ma dal 2010 è stato fatto un altro bando di gara, e ora lo confermiamo altrove. Del resto i carabinieri del nucleo ecologico hanno visitato il nostro impianto, hanno compiuto gli accertamenti del caso e hanno potuto solo riscontrare che la qualità è la rispondenza del prodotto alle certificazioni». L'ipotesi degli investigatori è che anche sul cdr proveniente da Lovadina di Spresiano trevigiano sia stata compiuta la truffa con false etichettature. O meglio, che il cdr doc serviva a creare un prodotto «misto», che conteneva rifiuti pericolosi, ma che veniva etichettato in maniera falsa per renderlo rispondente alla legge, per venire infine smaltito irregolarmente nell'inceneritore. L'inchiesta di Pavia continua: oggi nuovi interrogatori.
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