Nella Marca case trasformate in bunker anti ladri: difendersi costa fino a 50 mila euro

TREVISO. Salvaguardare se stessi e i familiari, proteggere gioielli e patrimonio. I trevigiani sono alle prese con grandi manovre per blindare la propria casa e difendersi dall’emergenza furti che sta attanagliando la Marca. Antifurti, inferriate, porte blindate, infissi anti-effrazione: per blindare la propria casa si può arrivare a spendere fino a 50 mila euro. Nelle ultime settimane ferramenta, serramentisti e installatori di antifurto sono alle prese con un boom di richieste. Per aumentare la sicurezza della propria abitazione possono bastare anche cinquemila euro, ma infissi, inferriate e scuri possono far salire, e di molto, la spesa.
Protezione 2.0
La tecnologia è venuta in soccorso ai cittadini che vogliono installare un antifurto in casa. «Con il wi-fi non serve più rompere pareti, rinnovare gli impianti, quindi non è necessario spendere molto per avere un ottimo antifurto», dice Marina Donato del negozio Casallarme di Sant’Angelo. La richiesta più frequente da parte dei trevigiani è per gli antifurti con sensori esterni «perché scattano prima dell’intrusione. C’è molta preoccupazione, e si vuole evitare di scoprire i ladri una volta che sono dentro casa». I sensori posizionati all’esterno formano una sorta di griglia che rileva ogni movimento. Vengono collegati ad una centrale interna e solitamente ad una sirena. In questo caso si spendono 800 euro per la centrale e altrettanti per i sensori. «Se si vogliono installare telecamere o sensori numerosi perché c’è un giardino molto grande la spesa cresce. Il wi-fi consente di fare molto e prezzi contenuti». Si può per esempio chiudere automaticamente alcune porte non appena viene registrata un’intrusione nell’area controllata dai sensori, o programmare l’accensione delle luci.
Serrature
Altro passaggio obbligato per rendere sicura la propria casa è avere una porta blindata. Il consiglio degli esperti è sempre di cambiare le vecchie porte in legno. Per chi invece ha già un vecchio blindato va verificata la serratura, «se è a doppia mappa di prima generazione, il rischio che venga aperta con la “chiave bulgara” è abbastanza elevato», spiega Stefano Botter della Casa della chiave. La chiave bulgara è un “ferro” inventato decenni fa dai servizi segreti, e che oggi con una decina di euro si può comprare anche su Amazon, trovandosi in mano un passepartout. «Si può sostituire la vecchia serratura con una di nuova generazione (circa 350 euro) o con la più pratica serratura con cilindro europeo con chiavi brevettate e duplicabili solo su presentazione di una tessera di proprietà e protetta da borchia (da 550 a 950 euro)».
Mezzi anti intrusione
La variabilità è molto ampia per le porte blindate. Al di là delle più economiche, quelle installate più comunemente variano dai 1.800 ai 2.400 euro, a seconda della classe di sicurezza. Ma si può arrivare anche a spenderne seimila per una con finiture costose e l’apertura tramite impronta digitale. Il foro sull’infisso in cui si infila un ferro per girare la maniglia è il più classico dei metodi per le intrusioni. «Per rendere sicuro un vecchio infisso sono sufficienti due-trecento euro, per installare cerniere antistrappo, vetri antieffrazione, e maniglie con il bottone, in modo che non possano essere girate con un ferro», spiega Egidio Martini, serramentista di Ponzano. Ben diversa invece la spesa se si devono sostituire, in quel caso si può arrivare anche 1.500 euro al metro quadro.Si può pensare anche a un’inferriata (450 euro se fissa, 900 apribile), e a scuri blindati, da 1.500 euro l’uno.
Sempre più famiglie si stanno affidando anche alla vigilanza privata. Interi quartieri, come San Pelajo, Santa Bona, o la frazione di Olmi, hanno firmato convenzioni con gli istituti per avere pattuglie notturne, e in questo caso sono sufficienti una decina di euro al mese. Un servizio individuale va da 35 euro, per un passaggio notturno all’esterno della proprietà, a 500 euro con più controlli nell’arco della notte, anche all’interno dell’abitazione e con telecamere e allarmi collegati alla centrale operativa. Se i ladri entrano in casa, c’è un’ultima speranza: la cassaforte. Due regole: meglio incassata in una parete portante, e ad un’altezza che non consenta ai ladri di utilizzare un piede di porco. Se ne trovano pure a mille euro o meno, ma può costare cinque volte tanto. —
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