Nel parco del Casolare è nato il cammello Pasqualino

Castelminio. Evento eccezionale al ristorante di via S.Brigida. Il “piccolo” pesa 50 chili. Il proprietario: «Che soddisfazione»
DeMarchi Torreselle zoo ristorante al Casolare nato un cammello
DeMarchi Torreselle zoo ristorante al Casolare nato un cammello

RESANA. Evento eccezionale a Castelminio: nel piccolo zoo del ristorante-pizzeria “Il Casolare” è nato Pasqualino. Un piccolo e mansueto cammello venuto alla luce l’ultimo sabato di marzo. «Una cosa molto rara, un evento eccezionale» racconta il titolare Gianfranco Marcon, «Il sabato del parto sono stato chiamato da alcuni visitatori che stavano facendo il giro della fattoria prima di entrare per prendere qualcosa. Insieme abbiamo assistito in diretta al lieto evento. Per me è una grande soddisfazione e speriamo che quest’evento tanto raro in questa zona e, in genere, in Italia, possa darci una mano a superare la crisi in cui vive il settore della ristorazione».

“Il Casolare”, situato in aperta campagna sulla strada che da Castelminio porta a Torreselle di Piombino Dese, in via Santa Brigida, è aperto dal maggio 2010. All’inizio del nuovo millennio, in questo sito, c’era un piccolo rudere, davanti al quale era stata coltivata una cava. Gianfranco, imprenditore edile fino ad allora, ha deciso di trasformare il tutto in un agriturismo, che però non è mai stato aperto. Ma intanto Marcon aveva soddisfatto il suo grande desiderio di avere un piccolo zoo nell’area verde. E così oltre a centinaia di animali domestici e da cortile, qui hanno trovato casa zebre, lama, daini, alpacha, asini, pony e, da due anni, anche una coppia di cammelli di appena 3 anni, acquistata da un commerciante di Perugia.

«L’avevo comprata proprio con lo spirito di far nascere un cammellino, pur sapendo che l’evento era rarissimo. Non mi ero accorto che la femmina era incinta. E invece ecco il lieto evento dopo una gestazione di un anno circa ed è capitato proprio qui, da noi». Pasqualino è alto poco più di un metro e pesa circa 50 chilogrammi. «Appena nato è stata dura», racconta Gianfranco i primi due-tre giorni, «Pasqualino doveva imparare a nutrirsi dalla madre, eravamo sempre tre persone presenti giorno e notte, ma alla fine ce l’abbiamo fatta, grazie anche all’impegno dei miei amici. Potevo decidere di nutrirlo artificialmente per sei mesi, ma questa scelta non rispettava la natura degli animali. Sapevo che il problema era proprio quello di far sì, che iniziasse a mangiare dalla madre». Il fiocco azzurro è stato subito appeso, ma il cammello padre se l’è mangiato di gusto. E così ora il titolare è costretto a fare un grande cartello all’entrata del parco-giardino per annunciare lo straordinario evento.

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