Nasce la nuova Camera di Commercio al timone Mario Pozza

Treviso e Belluno si aggregano con le loro 127 mila imprese «Stop al milione di euro che versiamo per sanare lo Stato»
AGOSTINI agenzia foto film treviso consiglio camera commercio
AGOSTINI agenzia foto film treviso consiglio camera commercio

Mario Pozza è il primo presidente della nuova Camera di Commercio di Treviso-Belluno. Vicepresidente della “vecchia” Camera di Commercio di Treviso, ieri nella sede di piazza Borsa è stato eletto per acclamazione grazie alla cordata formata da artigiani (Pozza è stato presidente di Confartigianato), industriali, commercianti e agricoltori, ossia la spina dorsale camerale. A lanciargli l’assist, chiedendone l’elezione per acclamazione da parte del nuovo consiglio di 33 membri, il presidente di un’associazione artigiana, la Cna, Alfonso Lorenzetto. Come a dire: ragazzi, stavolta facciamo squadra. E, archiviata la presidenza camerale da parte degli industriali con Nicola Tognana, inizieranno subito le operazioni per il trasloco dell’ente da piazza Borsa alla Cittadella delle Istituzioni, all’ex Appiani, passaggio che Tognana ha tenuto bloccato.

La neonata Camera di Commercio Treviso-Belluno riunisce 127.800 imprese, 115 mila delle quali attive in 156 Comuni tra le due province. L’accorpamento di Treviso con Belluno è la quarta aggregazione del genere in Italia.

Tutto è andato come da previsioni, quindi: candidato unico e acclamazione. Prima del voto, il videomessaggio del sottosegretario all’Economia Pierpaolo Baretta, ma soprattutto l’intervento dell’assessore regionale Federico Caner, che ha esplicitamente chiesto al nuovo consiglio di sponsorizzare la «battaglia per il Veneto Regione autonoma» che la giunta Zaia sta portando avanti. E Pozza, a botta calda: «La nuova Camera sarà espressione della democrazia economica. Rispetto all’appello al sostegno alla causa dell’autonomia, assicuriamo il pieno impegno dell’ente nell’interesse prima di tutto delle nostre imprese». Sempre Pozza ha ricordato: «La neonata Camera di Commercio di Treviso-Belluno subentra dopo 205 anni alla Camera di Commercio di Treviso e dopo 210 anni alla Camera di Commercio di Belluno, per iniziare una nuova avventura istituzionale. È un momento storico particolare nel quale siamo tutti impegnati a ridisegnare il nuovo assetto della pubblica amministrazione che, da un lato, deve diventare più efficiente riducendo costi e sovrapposizioni di funzioni, dall’altro servire meglio e in maniera più efficace e utile i cittadini e la comunità delle imprese, diventando uno strumento di sussidiarietà per le amministrazioni centrali e regionale e diventando a sua volta promotore di sussidiarietà nei confronti di chi è più vicino alle imprese singole o associate». L’affondo di Pozza: «La riduzione per noi del 50% delle entrate voluta dal governo è incomprensibile se è vero che l’incidenza del diritto annuale sulla maggior parte delle imprese è pressoché ininfluente. Ma la vera beffa alla quale si deve porre rimedio è il contributo che anche le Camere che si accorpano devono continuare a dare al risanamento dei conti pubblici: per il 2016 per Treviso e Belluno è di circa un milione di euro, che viene sottratto alla Camera di Commercio e versato allo Stato per rispettare le norme sul “taglia spese”. Insomma, le Camere di Commercio sono l’unico ente pubblico che la propria spending review, cioè i propri risparmi di spesa, invece di utilizzarli per promuovere lo sviluppo e la competitività delle proprie imprese, li versa allo Stato per risanare il bilancio pubblico». Nei prossimi giorni, l’elezione della giunta camerale, con alla vicepresidenza una industriale bellunese. Prima mission: «Faremo un questionario da far pervenire a un campione di imprenditori per chiedere a loro cosa si aspettano dalla nuova Camera di Commercio». (a.z.)

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso