Nasce il primo bike resort per il cicloturismo di lusso

Sette milioni per un progetto da 2 mila metri quadri pronto a nascere a Camalò L’idea è di Giorgio Buzzavo: «Daremo è un’offerta che manca sul territorio»



Mancano un investitore e due anni di lavoro. Ma il paradiso del cicloturista, battezzato con il nome di Montello Bike Resort, è pronto a nascere. Lo farà a Camalò di Povegliano, grazie all’intuizione del grande – in tutti i sensi – Giorgio Buzzavo, volto noto dello sport cittadino. Intorno ai 7 milioni di euro la cifra sul piatto. Tre piani (a coprire oltre 2 mila metri quadrati, inseriti in un contesto di un ettaro), oltre 100 camere, aree dedicate al benessere, al noleggio e alla riparazione di bici, una sala conferenze, una cantina aperta per le degustazioni ed uno showroom dedicato ai bikers, per i quali sarà disponibile pure un caveau in cui lasciare le bici più costose. Senza contare l’area verde, in cui verranno inserite delle speciali suite in legno per il pernotto, a forma di botte, con piscina, area relax e corte interna.

Ieri mattina a palazzo Giacomelli – sede di Unindustria Treviso, hanno partecipato tanti volti noti dell’imprenditoria e dello sport di Marca – la presentazione ufficiale di un progetto pronto a rivoluzionare il sistema turistico trevigiano. Ma non solo. In una proprietà legata al ristoratore Celeste Tonon lungo via Santandrà, nel cuore della campagna trevigiana, sorgerà infatti un vero e proprio hotel-resort dedicato agli appassionati della due ruote, ma pure alle squadre professionistiche. A due passi dal Montello e dal Velodromo di Spresiano. Le tempistiche, delineate dall’architetto Luca Lagrecacolonna, prevedono l’avvio dei lavori per il prossimo anno. Quindi il cantiere, che durerà almeno un anno. L’investimento, tutto di privati che fanno riferimento a Buzzavo, è compreso tra i 6 e i 7 milioni di euro. «Siamo in quattro ed è tutto pronto ma con un quinto socio le cose diventerebbero più facili» è l’appello dell’ex general manager Benetton Basket e Verde Sport, che al momento non svela i nomi dei compagni d’avventura. Racconta, tuttavia, com’è nata l’idea di creare un polo dedicato a 360 gradi all’amante della bici, sia straniero che italiano, sia di passaggio che in vacanza. «L’idea del Bike hotel è nata durante la mia convalescenza, in seguito all’ictus che mi ha colpito alla fine del 2013: la riabilitazione sarebbe stata un percorso lungo e, parlando con mio figlio Andrea, mi disse, canzonandomi, che l’unico sport che avrei potuto fare sarebbe stato quello di andare in giro con la bicicletta elettrica», racconta Buzzavo, «mi stava prendendo in giro, anche per stemperare un po’ lo stress di quei momenti, ma quella battuta fu profetica: dal giorno successivo ci siamo ritrovati a pensare alle bici elettriche, al futuro e al sogno di costruire un Bike hotel».

Da parte del comune ospitante, quello di Povegliano, pieno appoggio al progetto, che sorgerà peraltro pure a poca distanza dal nuovo casello della Pedemontana e non distante dal percorso della ciclopedonale Venezia-Monaco. «Quella che daremo è un’offerta che manca nel nostro territorio», chiude Buzzavo. Un territorio che per la bicicletta è conosciuto ovunque, ma in cui sono necessari dei passi in avanti. Sia in termini di infrastrutture che di ricettività. Ad oggi sulle 6 milioni di cicloturisti/anno che scelgono il Veneto (Lago di Garda e litorale le mete più scelte), spendendo circa 760 milioni di euro, 200 mila (stima per difetto) scelgono la Marca. Questi “lasciano” nella nostra provincia circa 24 milioni di euro. —

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