Mussolini cittadino onorario di Pederobba ma il Comune lo cancella

A Pederobba la scoperta casuale negli archivi è stata fatta da un giovane, Federico Dal Bello, che ha trovato l’atto del 1924.

«Stavo ricostruendo la storia della scuola, ho subito avvisato il sindaco Turato»

Enzo Favero
Federico Dal Bello, studente 18enne, ha trovato l'atto del 1924 che conferiva la cittadinanza onoraria a Mussolini
Federico Dal Bello, studente 18enne, ha trovato l'atto del 1924 che conferiva la cittadinanza onoraria a Mussolini

Fino allo scorso 30 dicembre Benito Mussolini è stato cittadino onorario di Pederobba. Da quella sera non più, perché il consiglio comunale, all’unanimità, ha provveduto a revocarla. Esisteva dal 1924 e gli era stata conferita, a Pederobba come in vari altri comuni italiani. La proposta di revoca è giunta dal gruppo di maggioranza “Impegno per Pederobba”.

È emerso per caso il fatto che Pederobba, Medaglia d’argento al valor civile per la Resistenza e che aveva visto un suo partigiano – Secondo Tonnellato, 29enne allora – impiccato dai nazisti nel settembre del ’44 all’arco in pietra di piazzetta Sant’Antonio, e altri pederobbesi presi e torturati al Villa Morassuti a Montebelluna.

A scoprire che Benito Mussolini era ancora cittadino onorario di Pederobba è stato Federico Dal Bello, studente 18enne, che frequenta il quinto anno del liceo delle Scienze umane di Montebelluna, insieme alla professoressa Carmen Sartor. «Stavo facendo una ricerca sulla storia della nostra scuola di Pederobba negli archivi dal 1907 in poi», spiega Federico Dal Bello. «Quando trovavamo delle delibere relative alla scuola le studiavamo e così è saltata fuori quella delibera del 1924 che attribuiva a Mussolini la cittadinanza onoraria di Pederobba. Mi sono preoccupato di verificare se fosse stata successivamente revocata. Non ho trovato nessun atto di revoca e ciò significava che quella cittadinanza onoraria era ancora in vigore. A quel punto ho informato il sindaco Marco Turato perché assumesse i provvedimenti che avesse ritenuto opportuni».

Così è nata una mozione del gruppo di maggioranza “Impegno per Pederobba”, gruppo civico nato dall’alleanza Lega-Fi, è stata portata in consiglio comunale e all’unanimità è stata votata la revoca su proposta del sindaco, che nel corso della seduta ha anche ringraziato pubblicamente lo studente che era presente in sala.

Merito quindi di uno studente non ancora 19enne se un Comune medaglia d’argento al valor civile per la Resistenza non ha più il fardello di una cittadinanza onoraria di quel tipo. Merito suo e di Carmen Sartor, un lavoro fatto come volontario.

«Mi ero già offerto volontario per il Covid ma non ero ancora maggiorenne», racconta il giovane, «poi da volontario ho ricostruito le liste dei consigli comunali dalla loro istituzione, dopo ho deciso assieme alla professoressa Sartor di ricostruire la storia della scuola di Pederobba e nel corso di tali ricerche è venuta fuori la delibera che attribuiva a Mussolini nel giugno del 1924 la cittadinanza onoraria di Pederobba».

«Il fascismo segnò la fine della democrazia a Pederobba, città Medaglia d’argento al valor civile per la Resistenza, che ha scelto i valori della libertà, della democrazia, dei diritti e doveri universali», ha ricordato il sindaco. 

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