Muraro sfila con Tosi, bagarre Lega "Muraro va cacciato dal partito"

Il segretario Coin a Salvini: «Inaccettabile la passerella con Tosi a Portobuffolè». Tensione ieri al K3. Via Varsori e Brion
Muraro e la sua Razza Piave con Tosi
Muraro e la sua Razza Piave con Tosi

Terremoto nel Carroccio, la segreteria provinciale guidata da Dimitri Coin, delfino di Zaia, ieri nella sede del K3, a Fontane, ha dettato la linea: non ci sono più margini d’intesa tra la Lega e il presidente della Provincia di Treviso Leonardo Muraro. Anzi: i leghisti trevigiani ora chiedono alla segreteria federale di Matteo Salvini di cacciarlo dal partito. Sì, perché quelle foto di domenica a Portobuffolé con Flavio Tosi e con il manifesto elettorale del sindaco di Verona, con Muraro e il simbolo di Razza Piave esibito come chiaro sponsor dell’antagonista di Luca Zaia, rischiano di costare grosso a Leonardo Muraro.

Muraro sta con Tosi: "Razza Piave" correrà contro Zaia
Muraro e Tosi

«Ci sono gli estremi per la sospensione», ha detto infatti ieri il segretario provinciale del Carroccio Dimitri Coin. Lapidario, già prima del vertice provinciale al K3. Sia chiaro, non sarà lui a prendere il provvedimento, ma il suo invito al federale è esplicito: «Sottoporrò la questione a Matteo Salvini e sarà lui a decidere». Ieri sera al K3 la riunione che avrebbe dovuto essere l’ultima per la creazione della liste trevigiana è stata letteralmente infuocata, perché l’emorragia nella Lega non si arresta. Nemmeno nella provincia “sacra” di Zaia. Quando non sono segretari di piccole sezioni o semplici militanti a far intendere di voler abbandonare la nave, ma è lo stesso presidente della Provincia, e magari un suo assessore, Mirco Lorenzon, creatori di Razza Piave, tutto diventa più difficile.

Quella di Muraro è stata semplice imprudenza o strategia? «Ero a Portobuffolé per un mercatino, ed essendoci al gazebo di Tosi molti amici ex leghisti, e il sindaco di Verona di cui ho stima, sono andato a salutare», spiega Muraro, «Credo che fosse doveroso, nella mia veste istituzionale di presidente. Tra l’altro ho sempre criticato il trattamento riservato a Tosi». Ma quelle foto scattate con il manifesto elettorale, con il simbolo di Razza Piave e con i sostenitori del sindaco di Verona che corre alle regionali contro Zaia non potevano passare inosservate. Nessuno nella Lega ha infatti apprezzato, e c’è chi tra i fedelissimi di Zaia ieri mattina già postava la foto di Muraro davanti al manifesto di Tosi su facebook, con a fianco un'altra immagine: quella dei calici alzati.

«Non vedo nel mio comportamento nulla che possa portare alla sospensione, non ho infranto alcuna regola dello statuto», aggiunge però Muraro, «Forse in un momento così delicato ho commesso un’imprudenza, ma di questo si tratta, null’altro». Ma la frittata ormai è fatta. Eppure ad oggi il presidente della Provincia non ha ancora deciso da che parte stare: «Entro due, tre giorni saprete cosa farò. Ci voglio pensare ancora un po’. Ma mi sa che resterò uno dei pochi romantici a rimanere».

Dimitri Coin
Dimitri Coin

Ma ormai non dipende più da lui, la permanenza in Lega... C’è però anche chi sostiene che la mossa di domenica, le foto con Tosi, facessero parte di una strategia. Un modo per farsi cacciare, e giocarsi poi la carta dell’epurato in campagna elettorale. Ma Muraro smentisce. Diverso invece il discorso per la lista Razza Piave. Il simbolo ormai sembra essere roba di Tosi. Lo stesso sindaco di Verona si è detto fiducioso, anche se l’accordo formalmente non è siglato. E quelle foto ripetute, con il simbolo rosso della civica creata da Lorenzon e Muraro, e le dichiarazioni di diversi candidati, confermano che ormai il passaggio è avvenuto. Ma ieri al K3 si è parlato anche della cacciata di Pietro Varsori. anche il segretario della circoscrizione Silea Piave ha sposato il progetto di Tosi. Ed è già stata sospesa per avere pubblicamente difeso Tosi il segretario della Lega Nord di Riese Pio X, Dorina Brion: «Mi è arrivata la lettera con cui mi viene comunicata al sospensione per 3 mesi. Ho chiamato il segretario Coin, e mi ha detto di non saperne niente, e che si sarebbe informato. Non l’ho più sentito. Ma con me a Riese ci sono almeno 30/40 militanti».

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