Multiproprietà fantasma alle Canarie, viene risarcito dopo nove anni

CONEGLIANO. Vuole cedere la sua quota di casa in multiproprietà alle isole Canarie e invece si ritrova a dover pagare una vacanza fantasma. Dopo nove anni viene risarcito, grazie al supporto dello...
CONEGLIANO..AVVOCATO TODESCHINI..fotocronaca - vittorio veneto scritte anarchiche..possagno incendio
CONEGLIANO..AVVOCATO TODESCHINI..fotocronaca - vittorio veneto scritte anarchiche..possagno incendio

CONEGLIANO. Vuole cedere la sua quota di casa in multiproprietà alle isole Canarie e invece si ritrova a dover pagare una vacanza fantasma. Dopo nove anni viene risarcito, grazie al supporto dello studio legale dell'avvocato coneglianese Nicola Todeschini, e della giovane collega, l'avvocato Chiara Parzianello. Un'agenzia viaggi dovrà risarcire il suo (ex) cliente - un pordenonese - per quasi 8 mila euro, tra risarcimento del danno e spese legali. La sentenza è stata emessa nei giorni scorsi dal tribunale civile di Pordenone. «Per nove lunghi anni», spiega l'avvocato, «il consumatore si è ritrovato ad essere, al contempo, proprietario della settimana in multiproprietà di cui invece aveva inteso liberarsi, e vincolato ad un patto che prevedeva proprio l’auspicata cessione, ma che l'acquirente, nei fatti, aveva dimostrato di non voler onorare, riuscendo anzi ad intascare ulteriori 4.000 euro per un pacchetto vacanze “fantasma”». Nel 2000 il pordenonese era stato invogliato ad acquistare una quota di una multiproprietà nel residence Nautilus di Lanzarote, alle isole Canarie, dove così trascorrere una settimana di vacanze all'anno. Resosi conto dei costi da sostenere e per le esigenze della famiglia, nel 2006 stipulò un nuovo accordo con l'agenzia di viaggi. La società doveva occuparsi di cedere la quota ad un altro acquirente, per 10 mila euro. Ma qui scattò l'inghippo. Venne applicata una “commissione d'acquisto” di un altro pacchetto vacanze, comprendente 50 settimane di vacanza da usufruire nei successivi 15 anni, chiedendo al cliente altri 4 mila euro. L'agenzia inoltre si era fatta rilasciare una procura speciale per effettuare la vendita in Spagna, ma non ha adempiuto agli accordi. Così si è arrivati alla battaglia legale, che in primo grado si è conclusa a fine febbraio e di cui sono state rese note adesso le motivazioni. «Un inadempimento di non scarsa importanza», scrive il giudice Francesco Saverio Moscato nella sentenza, «in considerazione sia del debito maturato, sia delle caratteristiche del comportamento tenuto dalla società, non solo inadempiente, bensì totalmente ignava e inerte nel dare una definizione anche formale al negozio di trasferimento di proprietà». (di.b.)

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