Muffa e umidità nel residence La causa finisce in Cassazione

Per l’amministrazione comunale ci sono stati gravi difetti di costruzione, ma la sentenza d’appello per ora  dà ragione all’impresario
Allegranzi Conegliano Condominio Via Maset 22 per risarcimento
Allegranzi Conegliano Condominio Via Maset 22 per risarcimento

CONEGLIANO

Anche il Comune di Conegliano finisce in una causa per i problemi di costruzione di un complesso condominiale. In primo grado l’impresa costruttrice era stata condannata a risarcire quasi mezzo milione di euro. Ma lo scorso febbraio i giudici d’appello hanno ribaltato la sentenza. Al momento il Comune, parte lesa insieme ai condòmini, si trova a dover pagare spese legali per 13 mila euro. «Tutelare la legittima pretesa del condominio di vedersi riconosciuto il danno causato da anni di disagi dovuti a difetti di fabbricazione molto gravi, per di più in aggravamento e non contestati nemmeno dal costruttore stesso, nonché dalle ingenti spese legali già addebitate»: è con questa motivazione che il Comune, attraverso una delibera del commissario prefettizio Antonello Roccoberton, ha proposto all’assemblea condominiale di ricorrere in Cassazione. La questione riguarda il residence La Genziana di via Maset. Il Comune ha una quota di 225 millesimi. Sono emersi difetti nella costruzione, in particolare per infiltrazioni dal tetto e umidità di risalita. Il condominio nel 2011 avviò una causa civile nei confronti dell’impresa Sarmar che aveva costruito l’edificio e la Gesco, concessionaria del ramo d’azienda, lamentando i difetti di costruzione. L’incarico era stato affidato all’avvocato Denis Domenin. Era stata effettuata una nuova perizia di parte che aveva evidenziato difetti in peggioramento. Anche il consulente tecnico d’ufficio del tribunale aveva evidenziato le carenze costruttive. In primo grado, nel dicembre 2016, il giudice di Treviso aveva quindi dato ragione ai condòmini e al Comune, condannando in solido le ditte a risarcire 435.931 euro. La Sarmar aveva proposto di chiudere la questione eseguendo lavori di ripristino. Non era però stato trovato un accordo, la causa è proseguita e lo scorso 10 febbraio è arrivata la doccia fredda dalla Corte di appello di Venezia. Niente risarcimento e anzi 50.472 euro da pagare, di cui 12.897 a carico del Comune di Conegliano, per mancato rispetto delle tempistiche. —



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