Motociclista morto, automobilista indagata

Luca Bernardi avrebbe sterzato per evitare la Clio, finendo però contro un palo della luce
Luca Bernardi, la vittima. Aveva 25 anni
Luca Bernardi, la vittima. Aveva 25 anni
 
PONZANO.
E' indagata per omicidio colposo l'automobilista M.D.N., 22 anni, di Codognè, forse responsabile dell'incidente in cui è morto Luca Bernardi. Il consiglio comunale di Ponzano ieri ha osservato un minuto di silenzio per commemorarlo. Il 25enne era nipote del consigliere Giuliano Bernardi: «L'ho visto con la tuta da moto uscire di casa, è stata l'ultima volta».
 Ora toccherà alla Procura capire se vi siano responsabilità nell'incidente mortale che si è verificato a Pieve di Soligo domenica pomeriggio. La 22enne che guidava la Clio che sembra essere la causa della manovra azzardata di Luca Bernardi, è indagata per omicidio colposo. L'incidente è avvenuto all'incrocio tra via Montello, via Cal dei Gai, e via Cal Bruna. La Suzuki gialla di Luca stava viaggiando lungo la provinciale quando improvvisamente ha visto sbucare dall'incrocio la Clio. Alla guida la ragazza di Codognè. Per tentare di evitare l'impatto il 25enne ha frenato, sterzato, ma la manovra gli ha fatto perdere il controllo del mezzo, finito contro un palo e poi nel fossato. Luca Bernardi lascia la mamma Maria, il papà Moreno, il fratello Mauro e la sorella Michela, che ha compiuto 16 anni proprio il giorno della tragedia. «Li ho incontrati a casa poco prima dell'incidente - ricorda il consigliere Giuliano Bernardi - ho visto Luca con la tuta da moto, e gli ho chiesto come mai voleva andare in moto visto il freddo. Poi Michela mi ha invitato ad andare lì la sera per festeggiare il suo sedicesimo compleanno». Luca lascia anche la fidanzata Diana, distrutta dal dolore. La moto era la sua più grande passione, era andato a provarla anche in pista a Maranello. Dopo il lavoro, (era elettrotecnico nella ditta di Ponzano Botter), inforcava la sua Suzuki gialla. «Era un ragazzo dallo spirito libero - lo ricorda lo zio e padrino Giuliano Bernardì - era educato e molto legato alla sua famiglia». Luca era anche fiero di far parte della borgata dei Munarin, nella zona di via Calcina dove viveva. Per i funerali si attende il nulla osta.

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