Motociclista falciato da una Porsche
Resana. La vittima è Devid Tiatto, 36 anni. Rincasava alle 3 dopo una serata passata al bar con gli amici di Loreggia. L’auto ha invaso la sua corsia
RESANA. Stava rientrando a casa dopo aver trascorso la serata con gli amici di Loreggia e lungo la strada regionale del Santo, in una semicurva, ha perso la vita un altro motociclista. La nuova vittima della strada è Devid Tiatto, 36 anni compiuti lo scorso 15 giugno. Abitava in via Postioma 25, a Villarazzo, una frazione di Castelfranco. E’ stato centrato alle 3.19 di ieri da una Porsche Cayenne. L’auto, alla cui guida c’era da G. S., 39 anni di Vigodarzere, arrivava dalla direzione opposta. Si è fermata solo trecento metri dopo lo scontro. Il corpo di Devid era stato scaraventato in mezzo a un campo coltivato a mais. La sua Yamaha Bt Bulldog 1100 invece si trovava molto lontana e pezzi erano stati disseminati in un raggio di 300 metri.
Secondo la ricostruzione effettuata dalla Polstrada, l’auto, proveniente dal centro di Resana, nella semicurva si è spostata invadendo la corsia del motociclista che è stato preso in pieno. «Ho sentito un boato, mi sono svegliata di soprassalto», racconta una donna che abita nelle vicinanze ed è fin troppo abituata ad alzarsi per gli incidenti che si verificano davanti a casa sua. «Ho chiamato mio marito - continua - Subito non abbiamo visto nulla. Poi abbiamo notato una persona che correva e guardava per terra. Siamo usciti e abbiamo cercato anche noi». Il corpo di Devid, rappresentate di cerchi in lega, ha fatto un volo di 70-80 metri per precipitare in mezzo al granoturco. Proprio nello stesso campo morì un altro motociclista lo scorso anno. Condivise il tragico destino con un amico. Era la seconda domenica di giugno e correvano ad altissima velocità.
Un particolare che ha destato una certa curiosità era la presenza di una seconda Porsche sul luogo dell’incidente, ma secondo gli inquirenti questa vettura non sarebbe stata coinvolta nel fatto ma solo sopraggiunta qualche istante dopo. Devid Tiatto l’altra notte aveva fatto le ore piccole con gli amici del bar di Loreggia, tutti conoscenti di vecchia data che frequentava prima di cambiare lavoro e che con lui avevano la stessa passione: la moto. Una passione che il rappresentante di Villarazzo coltivava da anni, ma che il padre aveva sempre osteggiato.
L’altra notte stava tornando a casa. Forse, come faceva spesso, aveva in programma di fermarsi in centro a Resana, al music pub-ristorante «Ca’ Madras», per salutare il fratello Matteo che lavora in quel locale. E lo stesso Matteo, finito il suo turno qualche ora dopo, ha visto, mentre percorreva la rotonda Bianchi, che era accaduto un incidente. Mai avrebbe immaginato che la vittima fosse proprio il fratello. «Mi ha svegliato mia sorella - riferisce ancora sconvolto - Erano le 6.30. Mi ha detto che c’era la polizia e ho realizzato: era accaduto qualcosa di grave a Devid. Ero andato a letto tranquillo perché molte volte mio fratello tornava tardi. Spesso, vuoi per i raduni o per i giri in moto con gli amici, passava la notte fuori. Io, per i miei turni di lavoro, non lo vedevo tutti i giorni».
Devid, però, alle 3.19 di sabato era già morto, centrato dalla Porsche Cayenne proprio nella semicurva che si trova poco prima della rotonda Bianchi. Sul luogo del terribile incidente sono arrivati nella notte alcuni amici del giovane, tutti in sella alle loro moto di grossa cilindrata. Orribile la scena che si è presentata ai primi soccorritori. «Stavo tornando a casa e ho visto moltissima gente che stava correndo, era appena accaduto l’incidente - ricorda R. B., 41 anni residente a Resana - Mi sono messo a cercare anch’io il corpo del motociclista. Sono stati momenti interminabili. Non si sapeva, non si capiva dove guardare. Un uomo ad alta voce ha rotto il silenzio: “Guardate giù, di là, cercate, altre volte è capitato che sono stati trovati in quel posto”. E in effetti il motociclista è stato rinvenuto proprio nel campo di mais indicato». I soccorsi, chiamati con il cellulare da uno degli automobilisti di passaggio, sono arrivati subito.
Medico e infermieri hanno fatto il possibile per salvare Devid Tiatto, ma non c’era più nulla da fare. Sono arrivati anche i vigili del fuoco di Castelfranco che hanno lavorato a lungo per sgomberare la strada dai mezzi e dai resti della moto di Devid. A rilevare l’incidente è giunta una pattuglia della polizia stradale di Treviso. Al termine delle misurazioni gli agenti hanno posto sotto sequestro auto e moto, che sono stati depositati nell’autocarozzeria Aci «Bolzon» di Castelfranco.
Per tutta la mattinata di ieri, moltissimi amici di Devid, molto conosciuto anche nel Padovano, si sono recati in un doloroso pellegrinaggio nel luogo della tragedia. Con la luce del giorno, molti pezzi dei due mezzi sono stati recuperati dal nuovo servizio SpS, convenzionato con il Comune di Resana: la marmitta della moto è stata ritrovata a 150-200 metri dal luogo dell’impatto fatale per il giovane di Villarazzo. E’ stata inoltre ripulita ulteriormente la strada regionale per un tratto di duecento metri. Per effettuare l’operazione di bonifica la «307» è stata chiusa parzialmente.
Argomenti:incidenti stradali
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