Morto il maresciallo Celotto Il detective dello scandalo Petroli

Aveva 67 anni, una vita in prima linea con la Finanza, soprattutto negli anni difficilissimi che svelarono commistioni e legami neri della politica
Passerini Treviso intervista Domenico Labozetta
Passerini Treviso intervista Domenico Labozetta

Castelfranco, ma tutta la Marca e l’Italia piange oggi la morte di Bruno Celotto, 67anni, maresciallo in pensione della Guardia di Finanza protagonista di tantissime indagini spinosissime e battaglie civiche contro la mafia, il malcostume politico, tangenti ed interessi.

Fu dato a lui, sul finire degli anni Settanta, l’incarico di indagare e arrestare il generale della guardia di Finanza Lo Prete, capo di stato maggiore del corpo, legato a doppia mandata con la politica Dc di Giulio Andreotti e considerato uno degli uomini chiave del cosidetto “scandalo petroli”.

Tantissime le testimonianze e i riconoscimenti che in queste ore gli vengono tributati dal mondo politico, dalle autorità giuridiche e militari. Una storia d’Italia, la sua, oltre che una storia personale segnata dalla serietà e dall’impegno. Negli ultimi anni era afflitto da una malattia che lo aveva provato. A Castelfranco, dove viveva, oggi il cordoglio delle persone a lui più vicine.

Dal minuto 36.30 il racconto di Celotto della perquisizione a casa del generale Lo prete

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