Morto Caberlotto, papà del rugby Casale

CASALE. Un imprenditore della prima ora negli anni del Dopoguerra, capace di dare vita a un gruppo industriale leader nella produzione di tegole e coppi, oltre che un grande uomo di sport. A novant'anni si è spento Giovanni Caberlotto, cofondatore della “Tegolaia” di Casier e “papà” del Rugby Casale. Viveva da solo, dopo la morte della moglie, a Lughignano, nella villa di famiglia. È stato trovato senza vita domenica mattina a letto, in una stanza dell'hotel Franceschi a Cortina, località che frequentava da sempre. Oggi alle 15 a Lughignano gli verrà tributato l'ultimo saluto. Una vita, quella di Giovanni Caberlotto, divisa tra azienda e sport. Apparteneva a una famiglia di imprenditori nel settore della produzione di coppi e mattoni, titolare di una fornace a Lughignano. Alla fine degli anni Quaranta, assieme ad Alessandro Tognana, erede di un'altra famiglia storica nel settore, Caberlotto cominciò a sviluppare l'idea di un nuovo stabilimento. Nel 1958 nacque il primo nucleo della “Tegolaia”, azienda oggi cresciuta fino ad avere una decina di unità operative in tutta Italia e oltre duecento dipendenti. Era stato anche cofondatore dell'associazione industriali di Treviso. La passione per il rugby era legata alla gioventù. Durante gli studi a Brescia, Giovanni Caberlotto aveva giocato con la squadra delle Rondinelle a livello amatoriale. Nel 1952, assieme a Livio Zava e Gianni Sartorato, diede i natali all'Asd Rugby Casale, formazione che ha militato in serie A e che oggi è in lutto per la morte di Caberlotto. L'idea di portare la palla ovale in paese nacque al bar vicino al torrione dei Carraresi, a Casale. La squadra partecipò al torneo “Città di Treviso” e, vista l'esperienza positiva, venne iscritta alla serie C. A guidare i primi passi dei “caimani” (animale che compare nel simbolo della società) del Rugby Casale c'era Giovanni Caberlotto, presidente dalla stagione 1952-1953 alla stagione 1955-1956, poi rimasto uno dei pilastri della società che conquistò la serie A nel 1975 (allora si chiamava Gasparello Casale) grazie agli atleti di casa e a Ken Carrington, primo All Black a vestire la maglia di un club italiano. Lo scorso 22 settembre, in occasione dei 60 anni della palla ovale a Casale, Caberlotto era stato premiato dall'attuale presidente Claudio Perazza. Gli era stato consegnato un pallone vintage.
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