Morte di Nicole, medici assolti
Decisiva l'ultima perizia, la difesa non si arrende

La piccola Nicole Saviane
MONTEBELLUNA.
Assolti perchè «il fatto non costituisce reato». La morte della piccola Nicole Saviane, secondo il giudice Marco Biagetti, non è stata causata dalla pediatra V.C., 52 anni, e dal medico di base 43enne F.B., accusati di omicidio colposo dopo la tragedia del giugno 2007, quando la bimba di due anni e mezzo morì 15 ore dopo aver manifestato vomito e febbre. Stando alle iniziali accuse i medici erano stati negligenti nel trattamento della malattia, omettendo di valutare il quadro sintomatologico della bambina come segni di uno stato di infezione in corso. Ieri mattina sono stati entrambi assolti. La perizia supplementare del medico legale Gianni Barbuti - richiesta dall'istanza dei genitori della piccola - ha di fatto confermato l'esame compiuto dal consulente della Procura, Giovanni Falconieri, che ha concluso per un agente eziologico non determinato. Di qui la richiesta del pm Giovanni Valmassoi: l'assoluzione di entrambi i medici. Richiesta a cui si sono associati gli avvocati della difesa, Piero Pignata e Renzo Fogliata, alla luce delle conclusioni del loro consulente, Anna Aprile, secondo cui la bambina è stata uccisa un virus multiorgano (nulla a che vedere con la meningite). «E quando la causa è virale - ha osservato l'avvocato Pignata - non c'è nulla da fare. L'ultima perizia, di 117 pagine, conclude un periodo difficilissimo per i due medici». Per la parte civile, rappresentata dall'avvocato Salvatore Raciti, invece, Nicole poteva essere salvata. E questo perché il consulente Pace ha stabilito che a causare la morte è stato un batterio: la malattia poteva pertanto essere riconosciuta per tempo e trattata. «Il giudice invece si è fidato esclusivamente dell'ultima perizia - commenta Raciti - e comunque il perito non ha chiarito ciò che gli era stato chiesto: volevamo sapere se un intervento tempestivo avrebbe potuto salvare la piccola, ma per farlo dovremmo aspettare le motivazioni. Sotto il profilo scientifico ci sono delle lacune, i nostri dati non sono in discussione. Valuterermo se impugnare la sentenza o andare subito in sede civile per la fase risarcitoria».
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