Morta in montagna, il marito della 40 enne disperato: "Si era persa e mi ha chiamato, non ce l'ho fatta a raggiungerla"

CASALE. Una vita trascorsa a cercare bellezza, nei paesaggi, nella letteratura, nella musica, nelle piccole e grandi sfide di ogni giorno: Elisa Montanucci è stata vittima di un tragico incidente mentre assecondava questo suo spirito avventuroso e la sua passione per la natura. Ad essere fatale una piccola, forse involontaria, deviazione dal sentiero che doveva condurla al lago di Grießbach, durante un’escursione con la sua famiglia. «State pure qui, vado avanti a vedere se vale la pena continuare». Sono le ultime parole che ha pronunciato al marito e ai due figli, di 8 e 10 anni, prima di andare incontro al suo ineluttabile destino.
Doveva essere una breve ricognizione in avanscoperta del sentiero, oltre un piccolo crinale, ma si è trasformata in un incubo. «Eravamo in contatto telefonico», è il drammatico racconto del marito Fabio Boscolo, «dopo circa un’ora che ci eravamo separati mi ha riferito di essere un po’ disorientata, ma era ancora serena, non si sentiva in pericolo. La seconda volta invece era più preoccupata, mi ha inviato la sua posizione gps e ho cercato invano di raggiungerla». La linea che va e viene, la pendenza che aumenta e poi quelle ultime tre telefonate a vuoto che fanno presagire il peggio. Nella serata di martedì, con l’intervento del soccorso alpino, arriva la conferma e la tragica notizia.
«Era meticolosa e allenata», racconta il marito, «era lei la più sportiva della famiglia e anche la più precisa nell’organizzazione. Prima di partire aveva studiato il percorso: era la terza volta che sceglieva di fare le vacanze qui in Valle Aurina. La prima volta eravamo io e lei, poi con sua sorella, e questa settimana con i nostri figli».
Il lutto per la prematura scomparsa a soli 40 anni di Elisa Montanucci, sconvolge due intere famiglie tra Veneto e Umbria. Era originaria di Umbertide, dove vivono i genitori Paolo e Francesca Marcucci e dove era cresciuta assieme ai fratelli Piero e Maria. Laureata in matematica, a Perugia, con 110 e lode, aveva svolto il lavoro di ricercatrice in Spagna e in Germania, iniziando a lavorare come risk manager a Milano per Banca Intesa. A portarla in Veneto, a Casale sul Sile era stata la storia con Fabio Boscolo, titolare dell’azienda di e-commerce specializzata nel settore pesca Big Fish e della storica attività di famiglia Boscolosport a Preganziol. «Eravamo una coppia felice», dice il marito.
La loro storia d’amore era nata su internet e per anni si era svolta a distanza.
«Abbiamo intrecciato le nostre passioni per la letteratura e la musica, ancora da adolescenti» racconta Boscolo, «la prima volta che ci siamo incontrati è stata a metà strada, a Bologna. Nel 2008 ci siamo sposati, con l’arrivo del primo figlio, da Milano, Elisa si è trasferita a Verona, poi a Treviso, rinunciando alla sua carriera per costruire la nostra famiglia: ma era una persona vincente, di grande carattere, insostituibile». Ogni giorno, con il suo amato bovaro Pablo, Elisa percorreva quasi 15 chilometri a piedi prima di andare a lavoro. Era impiegata nella sede trevigiana di banca Aletti, dopo aver lavorato per anni nella filiale trevigiana della Popolare di Verona. Nei suoi profili social ogni suo scatto è accompagnato da versi di poeti e cantautori. Uno sguardo unico sul mondo che ora è parte della sua eredità.
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