Morta dopo il parto Condannata l’Usl

L’azienda sanitaria dovrà risarcire il marito con 3,4 milioni Ma manca l’assicurazione: il conto lo pagherà la Regione

CASTELFRANCO. Otto giorni dopo il parto gemellare, nel quale sono venute alla luce due gemelline, sua moglie è entrata in coma. Non si è più ripresa ed è morta dopo quasi 9 anni. Ora, dopo una causa civile durata 8 anni, il tribunale di Padova ha condannato l'Usl 15 a risarcire al marito 3 milioni e 400 mila euro, oltre gli interessi. Il parto e il successivo ricovero, durante il quale è entrata in stato vegetativo è avvenuto all'ospedale di Camposampiero. Il marito della donna (che aveva 26 anni) nel 1999 faceva parte dell'Unità Cinofila dei carabinieri di Torreglia e abitava a Castelfranco. Poco tempo dopo la nascita delle due bimbe ha chiesto e ottenuto dall'Arma il trasferimento a Cuneo, da dove lui era originario, in modo che i suoi famigliari potessero aiutarlo nella crescita delle due piccole. Ecco come si sono svolti i fatti. Il 5 agosto 1999, alla 38ª settimana di gravidanza, la donna viene sottoposta a taglio cesareo: nascono le due bimbe che godono di ottima salute. La partoriente viene dimessa l'11 agosto, ma il giorno successivo viene ricoverata a Camposampiero con diagnosi di “Iperpiressia di ndd, in pregresso taglio cesareo”. Viene curata con terapia antibiotica, si rende necessaria l’intubazione, ma due giorni dopo entra in stato vegetativo. Non si riprende più e muore il 27 marzo del 2008. Il giudice Manuela Elburgo sottolinea che “si sarebbe dovuta anticipare l'intubazione della paziente, accertando con maggior cura del posizionamento del tubo endotracheale”. Infatti la paziente per la ritardata manovra ha subito una sospensione dell'ossigenazione al cervello che ha provocato il coma e quindi il decesso.

Nessuna assicurazione dell’azienda sanitaria pagherà il danno deciso dal tribunale per il ritardo con il quale è stato segnalato e di fatto aperto il sinistro. Come scrive il giudice nella sentenza, in tutte le polizze che l’Usl 15 aveva stipulato in quegli anni per garantirsi da eventuali errori medici, valeva la clausola “claims made” ossia la necessità che all’assicurazione pervenisse una richiesta di risarcimento da parte del terzo danneggiato. Infatti nel 1999 era attiva la polizza con Siat spa e Nuova Tirrenia spa, ma in quel periodo l’Usl 15 non ha denunciato quanto accaduto alla ventiseienne. Dovevano fare la segnalazione nel 1999, o per i Lloyd's dovevano comunicarlo quando sono subentrati. Con la compagnia londinese la polizza venne stipulata nel marzo 2004, ed essa stabilisce che la copertura opera per gli eventuali sinistri di cui l’assicurato sia venuto a conoscenza durante il periodo di assicurazione. Quindi pagherà l'Usl 15, ossia la Regione Veneto.

Carlo Bellotto

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