Montebelluna, il medico ordina un esame urgente, l'ospedale si rifiuta:« Il paziente non è in pericolo di vita»

MONTEBELLUNA. Per il medico che lo aveva visitato era urgente una risonanza magnetica, per il servizio di radiologia dell’ospedale del San Valentinio invece la risonanza magnetica è urgente solo se c’è pericolo di vita e così, anziché fargliela subito o dargli appuntamento nel giro di pochi giorni, lo hanno rimandato a settembre. Colpa, a quanto pare, del protocollo che classifica le urgenze in base ai propri parametri e non in relazione alle prescrizioni del medico curante.
È andata a finire che, dopo le proteste in direzione ospedaliera, la risonanza gli verrà fatta ne giro di una settimana a Castelfranco. È quanto è accaduto ieri a Giacomo Marcolin, 50enne di Montebelluna, sofferente di una nevralgia del trigemino.
«Mi ero fatto visitare dal medico che mi segue», racconta lo stesso Marcolin, «al termine della visita mi ha prescritto una risonanza magnetica e una audiorisonanza urgenti. Sono andato al cup dell’ospedale San Valentino dove, quando hanno visto che nell’impegnativa era scritto urgente, mi hanno indirizzato alla segreteria di radiologia. Andato lì ho consegnato l’impegnativa a chi c’era allo sportello. Ma dopo aver parlato con un medico mi ha detto che per loro tale esame non era urgente e mi voleva fissare un appuntamento a settembre.
Ho protestato, a quel punto ha chiamato il medico che ha ribadito il concetto: per loro la risonanza non era urgente ed era possibile farla solo a settembre. Ho saputo poi che il protocollo adottato definisce urgenti le risonanze magnetiche solo se si è in pericolo di vita. Ma mi sembra assurdo che un medico curante chieda un esame urgente e dove dovrebbero farlo ti rispondano che per loro non è invece urgente. Se è una questione di protocollo è opportuno che tale protocollo venga modificato».
Alla fine il 50enne montebellunese qualcosa è riuscito a ottenere: l’esame nel giro di una settimana anziché a settembre, a Castelfranco però. «Uscito da radiologia sono andato alla direzione ospedaliera e ho parlato col responsabile di ospedale, il dottor Toffolon», prosegue Giacomo Marcolin, «gli ho spiegato le mie ragioni e come era andata al servizio di radiologia dell’ospedale. Ha compreso le mie esigenze e alla fine mi ha detto che nel giro di una settimana mi farà avere l’appuntamento per una risonanza magnetica urgente all’ospedale di Castelfranco. Va bene così, però rimane il nodo di un protocollo che non ti consente di avere un esame urgente anche se nell’impegnativa che ti ha fatto il medico è richiesto proprio come urgente. Se lo scoglio è costituito dal protocollo è tempo di modificarlo per il bene degli utenti».
E. F. .
Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso