Tappeti e opere d’arte a Montebelluna, la Galleria Martinazzo crea il negozio a tempo

Il magazzino era rimasto pieno dopo la tragica scomparsa di Vincenzo. La moglie Graziella ora sperimenta il temporary shop fino a gennaio

Enzo Favero
Graziella Barbieri Martinazzo con i tappeti nel suo temporary shop che sarà aperto fino a gennaio
Graziella Barbieri Martinazzo con i tappeti nel suo temporary shop che sarà aperto fino a gennaio

Con il sistema del temporary shop ha ripreso vita una storica attività cittadina, utilizzando un negozio da tempo sfitto in via Monfenera a Montebelluna, indicando una strada da seguire anche per le vetrine vuote che punteggiano il centro città.

Merito di Graziella Barbieri Martinazzo, che ha affittato un ampio spazio fino a gennaio e lo ha riempito di tappeti persiani, quadri, sculture, retaggio di ciò che era rimasto quando la Galleria d’Arte Martinazzo aveva chiuso nel 2010 perché Vincenzo Martinazzo e la moglie Graziella avevano deciso di mettersi a riposo.

Attività storica

Era una delle attività storiche della città: ville e case di tutta la Marca Trevigiana hanno tappeti e opere d’arte che la coppia aveva raccolto. Quando era cessata l’attività avevano ancora tanti quadri e tappeti ma, scomparso Vincenzo nel settembre dell’anno scorso per un infarto e un incidente in auto, e mancando il ricambio generazionale perché la figlia non aveva intenzione di proseguire il lavoro dei genitori, Graziella Barbieri ha deciso di mettere in vendita il cospicuo patrimonio di tappeti e quadri che aveva in magazzino.

Che raccontano una vita, perché Vincenzo e Graziella andavano a sceglierli e acquistarli in Medio Oriente, direttamente da chi li produceva.

I viaggi

«In Iran Vincenzo aveva cominciato ad andare nel 1987 a comprare tappeti, era difficile a quei tempi, poi dal 1993 ho cominciato ad andare con lui – spiega Graziella – Giravamo l’Iran, il Pakistan, la Turchia, il Kurdistan, andavamo nelle varie cittadine ad acquistarli e poi li facevamo arrivare a Veramin, dove c’era un laboratorio enorme e stavamo lì una settimana a seguire la preparazione dei nostri acquisti e la loro spedizione in Italia».

Tutti tappeti di pregio, di lana, seta, cotone, materiali misti, di tutte le misure e forme possibili, conservati scrupolosamente. «Dal 2010 abbiamo continuato a fare periodicamente i trattamenti per evitare che si potessero danneggiare – spiega Barbieri – e a conservarli ad una temperatura costante di 18 gradi. Ma adesso mi sono convinta a metterli in vendita».

Tappeti e quadri

E così è nata l’idea del temporary shop, ed è stato subito un successo. «Avevo portato in negozio 700 tappeti – spiega Graziella – ne ho già venduti più di 300, proseguirò intanto fino a tutto gennaio e poi vedrò». Tanti dipinti importanti erano passati per le mani di Vincenzo Martinazzo, ma nella riaperta galleria d’arte l’offerta di dipinti e incisioni è più limitata rispetto ai tappeti. «Perché le opere d’arte più importanti le ho vendute all’asta – spiega infine Graziella – mi sono rimasti quadri soprattutto di pittori locali». 

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