Montebelluna: cade nel fosso, salvato da una mamma

Montebelluna. Via Cal di Mezzo, anziano scivola e perde conoscenza, una donna in passeggiata con la carrozzina lo vede e lancia l’allarme

MONTEBELLUNA Ci sono volute alcune ore, ma alla fine il giallo è stato risolto: l’uomo che ha rischiato di morire annegato nella canaletta in via Cal di Mezzo a Caonada era Emilio Parisotto, 75 anni, residente lungo quella via, caduto in acqua a causa di un malore e in pratica salvato dalla donna che lo ha scorto mentre passeggiava spingendo la carrozzina. Altrimenti poteva annegare. Ora le sue condizioni sono discrete e alla fine ha riportato solo una botta in testa. Ma sul subito si è temuto per la sua vita, tanto che appena soccorso gli è stato praticato il massaggio cardiaco e poi è stato portato dall’elicottero al Ca’ Foncello.

Si era risaliti nel tardo pomeriggio alla sua probabile identità contattando alcuni ex colleghi di lavoro, poi è stato lui a dare la conferma dopo essersi risvegliato. Il fatto è accaduto prima di mezzogiorno. Il 75enne, ex dipendente Enel e iscritto all’Anpi, stava passeggiando lungo la strada quando deve aver avuto un malore ed è caduto nel fosso che costeggia la strada, rimanendo lì immobile. Dato l’allarme, in via Cal di Mezzo si sono precipitati i vigili del fuoco e i carabinieri, il Suem ha inviato lì un’ambulanza e l’elicottero. L’uomo è stato soccorso, gli è stato praticato il massaggio cardiaco e poi messo sull’elicottero e portato all’ospedale di Treviso perché le sue condizioni apparivano gravi.

Non si sapeva chi fosse però. Con sé non aveva documenti, li hanno cercati anche nel fosso ma non c’era nulla, si presumeva però che fosse della zona dato che nel punto dove era caduto era arrivato a piedi. Indossava un maglioncino blu e un paio di pantaloni dell’Enel e questa era l’unica traccia per poterlo identificare. I carabinieri confidavano che i familiari, non vedendolo tornare a casa, chiedessero notizie e quindi si potesse risalire alla sua identità.

Solo che Emilio Parisotto non è sposato e non ha figli. Rimaneva la traccia dei pantaloni che indicavano che doveva essere stato in passato un dipendente dell’Enel. E le prime indicazioni sulla sua identità sono infatti arrivate dai suoi ex colleghi di lavoro che sono stati contattati. Emilio Parisotto infatti aveva lavorato alla sede Enel di Montebelluna dove tutti lo conoscevano e lo chiamavano col nomignolo di “Videtta”. A dare conferma della sua identità è stato poi lui stesso, quando ha ripreso conoscenza all’ospedale Ca’ Foncello di Treviso.

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