Monigo, il parco Ali Dorate è diventato Ali Mozzate

Un risveglio attonito, quello degli abitanti di Monigo che hanno casa vicino al parco Ali Dorate: le ali erano sparite e del parco arboreo rimanevano solo quattro lugubri candelabri vegetali. C’è voluto qualche giorno perché qualcuno reagisse e segnalasse. Il parco Ali Dorate sorge a ridosso di via Sant’Elena Ausiliatrice ed è stato piantumato una quarantina d’anni fa. I suoi alberi, d’autunno, ingialliscono “in coro” ed è a questo colore che il parco, attrezzato con giochi per i bambini e panchine per anziani, deve i suo poetico nome. Quest'anno, ben difficilmente gli alberi faranno onore a questo nome. La potatura effettuata la settimana scorsa dal servizio verde pubblico è stata a dir poco feroce, sono rimasto solo monconi di rami che nella bella stagione si doteranno, al massimo, di qualche ciuffetto verde, dimenticandosi di fare ombra e quindi il proprio dovere. Commenta uno dei futuri orfani di quella dolce ombra: «Secondo me sono andati fuori di testa, perché la capitozzatura è stata criminale. Certi tagli in campagna si fanno perché in natura gli alberi non da frutto vengono considerati poco e si può anche correre il rischio che, amputati, possano anche prendere muffe, funghi e malattie. Ma questo è un parco, la comunità ha speso dei soldi per realizzarlo. Magari la manutenzione, con questo tipo di amputazioni, è semplificata e l’appalto rende al massimo, ma c’è tutta una comunità, famiglie, bimbi, anziani, che paga il prezzo di questa ottimizzazione economica. La vivibilità è un bene difficile da quantificare economicamente, ma è insostituibile. Quando il sindaco Conte prometteva maggiore vivibilità per le periferie, intendeva questo?».
T.F.
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