Monia, la sommellier che ha conquistato i vip di Sochi

PIEVE DI SOLIGO. La sua simpatia, unita a competenza e dedizione al lavoro, hanno conquistato tutti nel villaggio olimpico di Sochi, a cominciare dal presidente del CIO, Thomas Bach, che ha espressamente voluto farsi scattare una foto al suo fianco. Lei è Monia Zanette, 39enne sommelier, arrivata ai giochi olimpici invernali con lo staff di Tino Vettorello direttamente dalle colline del prosecco di Conegliano e Valdobbiadene. «Questa è la riprova che, nonostante la crisi, la voglia di lavorare e di collaborare, unitamente ad un sorriso e alla buona educazione, sono ancora apprezzati nel mondo», osserva la giovane degustatrice di vini, un passato da barista con i genitori e poi da professionista estetica a Pieve di Soligo. Poco più di un anno fa la scelta di vita che l’ha progressivamente portata a servire il jet-set del cinema alla mostra di Venezia e capi di Stato e campioni olimpici in Russia. A dicembre 2012 Monia dice basta ai profumi e ai cosmetici del negozio “Cristal” di via Zanzotto e si ritira in casa, per prendersi cura del compagno e ... di lei. «Solo che non sono capace di stare ferma e quando mi muovo lo faccio come mi riesce meglio, cioè con passione». E proprio dalla passione per i vini è arrivata prima la qualifica di sommelier Fisar e poi le sempre più numerose richieste di lavoro, condite pure da una apprezzata rubrica sul blog “L’acino parlante”. Dal Merano wine festival al Vinitaly, passando per il premio “Fuoriclasse” della famiglia Castagner, arriva così la chiamata di Vettorello per curare il servizio nella sede CIO di Sochi, il cosiddetto “Olympic club”. È qui che Zanette si ritrova, tra gli altri, a servire a tavola il segretario generale dell’Onu (Ban Ki- moon), Alberto di Monaco, il re Costantino di Grecia, il principe di Norvegia (Haakon Magnus), il principe Frederik di Danimarca, nonché i dirigenti di Coca Cola e Red Bull. «Il lavoro di squadra con i 44 colleghi dello staff di Vettorello è stato fondamentale. Abbiamo dimostrato che l’Italia, quando si impegna, può vincere ogni sfida. Non dobbiamo perdere l'autostima e la fiducia». Gioco di squadra, ma anche soddisfazioni personali, come quella foto voluta da Thomas Bach, con tanto di congratulazioni: «Venite a Losanna, Il vostro è stato il miglior risultato dei quattro anni olimpici».
Glauco Zuan
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