Monastier: beve candeggina, bimbo ricoverato

Monastier, a due anni ingerisce per sbaglio la sostanza chimica. Salvato in ospedale

MONASTIER. A soli due anni ingerisce per sbaglio un sorso di candeggina scambiandola per acqua, i genitori terrorizzati chiamano il 118 e il bimbo finisce all’ospedale. È successo ieri, poco dopo l’ora di pranzo, a una famiglia che abita nella zona di Monastier.

Mamma e papà, comprensibilmente spaventati, hanno potuto tirare un sospiro di sollievo solo molte ore dopo, quando il personale del Ca’ Foncello ha rassicurato tutti spiegando che al piccolo (già dimesso) sarebbe bastato assumere alcuni farmaci gastroprotettori per dimenticare la brutta esperienza. Era bastato perderlo di vista un attimo perché il bambino ingerisse accidentalmente l’ipoclorito di sodio (candeggina) utilizzato nelle pulizie domestiche. Sul posto sono arrivate a sirene spiegate ambulanza e auto medica, per fortuna le condizioni del bambino sono apparse fin da subito rassicuranti. Il personale del Ca’ Foncello è comunque ricorso alla consulenza del centro antiveleni di Milano, da dove è arrivato il via libera: somministrare gastroprotettori sarà sufficiente, non è necessario tenere il piccolo ricoverato.

È stata l’occasione, per i professionisti del Suem, anche per ribadire - con un tweet su un profilo collegato - le buone pratiche da mettere in atto quando si ha a che fare con i bambini. In casa ci sono decine di oggetti che devono essere tenuti il più lontano possibile dai neonati: detersivi e prodotti chimici, prima di tutto, ma anche farmaci, bevande alcoliche, oggetti in vetro, bottoni e monete, sacchetti di plastica, cinture e corde, forbici, rasoi, coltelli e attrezzi per i lavori domestici, pentole sui fornelli, elettrodomestici e apparecchi elettrici, piante tossiche come l’azalea e il ciclamino.


 

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