Il mondo della scuola piange Monica Favaro, una vita con i bambini

La 63enne lavorava come collaboratrice scolastica alla Alighieri di Mogliano, prima le esperienze a Spresiano e Frescada. Si è spenta in poche settimane a causa di un tumore a lingua e faringe che non era operabile

Savina Trevisiol
Monica Favaro
Monica Favaro

Ha accompagnato generazioni di bambini con affetto e dedizione, diventando una presenza familiare per tantissime famiglie, Monica Favaro, storica collaboratrice scolastica di Mogliano, si è spenta all’età di 63 anni.

Ancora in servizio presso le scuole “Dante Alighieri” di via Roma, Monica aveva lavorato anche a Spresiano e Frescada, costruendo negli anni un legame profondo con il mondo scolastico e con la comunità moglianese.

Conosciuta e stimata per il suo carattere aperto, il sorriso pronto e la capacità di farsi voler bene da tutti, era una presenza sempre disponibile, attenta e generosa. Tutto è iniziato con un semplice fastidio alla gola, il medico di base aveva inizialmente diagnosticato un’afta, ma Monica ha deciso di sottoporsi ad accertamenti più approfonditi: in poche settimane è emersa la realtà di un carcinoma a lingua e faringe, già in fase avanzata. Il 9 luglio un ricovero d’urgenza, ma da quel giorno non è più uscita dall’ospedale: il tumore si è rivelato inoperabile e, nonostante i tentativi dei medici, ogni cura si è dimostrata inutile.

Il figlio Lorenzo Annoè, che l’ha accompagnata fino all’ultimo istante, ha voluto ringraziare il personale sanitario del reparto maxillo-facciale e della terapia intensiva dell’ospedale di Treviso. «Quando è morta», racconta, «ho visto il chirurgo piangere. Non è scontato. Sono stati angeli. Un pensiero speciale è rivolto al dottor Mirko Ragazzo».

Divorziata, viveva a Mogliano in via Barbiero ed era profondamente legata al figlio e ai suoi due nipoti, Leonardo e Mattia, che erano il suo orgoglio. Pronta a difendere ciò in cui credeva, generosa fino all’eccesso, Monica lascia il ricordo di una donna tenace. I funerali si terranno giovedì mattina, 7 agosto, nella chiesa del Sacro Cuore di Gesù in via Torino. La famiglia, in luogo dei fiori, ha chiesto, per chi vorrà, di contribuire con un’offerta: un volontario dell’Advar.

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