Moda, nasce a Treviso la borsa del 2012

La giovane Elisabetta Armellin firma la V°73, incoronata dalla riviste glamour. «Nella nostra azienda siamo tutte donne»
Passerini Roncade Elisabetta armellin e il suo staff
Passerini Roncade Elisabetta armellin e il suo staff

Ha mandato in visibilio le guru della moda milanese, che l'hanno già ribattezzata la it-bag del 2012. E' made in Treviso l'oggetto del desiderio della prossima primavera-estate, consacrata dalle prime pagine delle riviste patinate: si chiama V°73 la borsa che ha già fatto centro nel cuore di migliaia di fashion victim.

La sua “mamma” è Elisabetta Armellin, di Roncade, giovanissima, che l'ha dedicata “a «tutte le donne che hanno un sogno». Artista, imprenditrice, appassionata di moda, designer: Elisabetta, dopo l'Accademia delle Belle Arti a Venezia e qualche anno di gavetta, ha messo in piedi un'azienda a Roncade, la E-CODEsign. «E siamo tutte donne - tiene a sottolineare – “perchè la V°73 è un progetto nato da donne, dedicato alle donne, per aiutare le donne; un contenitore di sentimenti e passioni».

All'interno della borsa che ha creato infatti batte un cuore di solidarietà: parte del ricavo è devoluto alla sezione di Treviso della Lilt, la lega italiana per la lotta contro i tumori, in particolare ad un progetto della dottoressa Monica Baldassin per sostenere e assistere le donne colpite da carcinoma al seno.

La sua creazione ha appena fatto capolino nei negozi e già va a ruba: strizza l'occhio all'icona delle borse per eccellenza, la Birkin di Hermes, rivisitandola in chiave ironica e funzionale. La V° 73 però racconta anche una storia, quella di una ragazza che camminando per le calli di Venezia, cercava ispirazione, l'idea che le avrebbe permesso di dar vita al suo sogno. E' un'appassionata di pittura che ha utilizzato il canvas di cui è fatta la borsa come una tela su cui dipingere. E infatti, ripensando alla tavolozza che utilizzava da studentessa, ha deciso di »non creare tante borse in pochi colori, ma una borsa in tanti colori».

Elisabetta racconta come è nata la sua idea, “V” come Venezia e 73, come il suo anno di nascita: “Era il 26 gennaio 2011, tornavo in aereo da Parigi e sfogliando una rivista di moda su cui erano fotografate stampe su stampe – racconta la designer - ho avuto un’illuminazione: coniugare pittura e design ad un accessorio. Perché la Birkin? Perché tra le borse è un'icona. Mi sono ispirata alla pop art pensando a tutte le donne che hanno un sogno come il mio. Come nasce il marchio V°73? A Venezia cercavo ispirazione passeggiando tra le calli e in quel vicolo che ogni giorno mi conduceva all’atelier di pittura. Tra le quattro cifre del civico dell’atelier c’era il 73, l’anno della mia nascita e numero ricorrente nella mia vita». Sei mesi di prove fino a che si è tradotto in realtà ciò che da tempo le frullava in testa. «Il prototipo è rimasto chiuso in un armadio per un mese, non scherzo». A far esplodere la V°73 mania Marco Doro e Veronica Sgarbossa, la cui agenzia vanta già il successo delle sneaker veneziane per eccellenza, le Philippe Model: l'hanno “costretta” a tirar fuori la borsa dalla naftalina e metterla in produzione. Risultato? A Natale i pochi pezzi arrivati nei negozi sono andati «bruciati». Ora, dopo la consacrazione nelle riviste, da Vanity Fair a Elle, è V°73 mania. »E perl ’autunno'inverno ci sarà una sorpresa».Parola di Elisabetta.

Fabiana Pesci

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