Mobile, la Marca prima in Italia

TREVISO. È la rivincita del mobile di Marca dopo il tunnel della crisi: padiglioni presi d’assalto, addirittura ingressi regolamentati allo stand di Veneta Cucine, grande interesse degli stranieri (a proposito: sono tornati i russi) e commenti entusiasti. La truppa di una cinquantina di aziende trevigiane al Salone del Mobile, a Milano fino al 22 aprile, si frega le mani e si gode i dati dell’export che collocano la provincia di Treviso al primo posto in Italia per il settore dei mobili: 1,7 miliardi di esportazioni nel 2017 (dati Camera di Commercio Treviso e Belluno, più 3 per cento rispetto al 2016), il 18 per cento del totale delle province italiane. All’orizzonte anche qualche timore: gli addetti ai lavori chiedono alla politica di non perdere altro tempo e dare un governo al paese, e confidano nella stabilità internazionale per mantenere saldi i legami con i “buyer” stranieri.
«I padiglioni sono presi d’assalto, ci sono le code per entrare negli stand» racconta da Milano Maria Cristina Piovesana, presidente di Unindustria Treviso e amministratore di Alf Group, «è un buon segnale anche la presenza massiccia di italiani, che da un po’ non vedevamo con questi numeri. Non cantiamo vittoria, ma sono tornati ottimismo e fiducia nel futuro: se c’è questa attenzione nel prodotto italiano, significa che sono riconosciuti gli sforzi in tecnologia, innovazione e prodotto fatti in questi anni. Le aziende non sono più quelle del 2008/2009: hanno investito anche nella formazione delle persone e nella maggiore valorizzazione dei loro collaboratori».
Se si parla di prodotti, la kermesse milanese sembra dettare un ritorno al passato: «Ci chiedono lavorazioni particolari che ricordano la tradizione» continua Piovesana, «accanto a soluzioni più contemporanee per il contenimento degli spazi, come gli armadi a scomparsa». Gusti che rimandano agli anni Novanta, come spiega Claudio Feltrin - presidente di Assarredo e di Arper Spa: «Si stanno riaffermando i colori che erano scomparsi a favore del bianco. È tornato anche il nero, quasi scomparso da fine anni Ottanta, su tavoli, sedie, divani». Feltrin conferma le impressioni dei colleghi sul grande afflusso (più 50 per cento rispetto all’anno scorso, più 38 rispetto al 2016) e il generale entusiasmo, supportato dalla riapertura di mercati che sembravano soffocati dalle tensioni internazionali. «Prendiamo la Russia - conferma Feltrin - la ripresa è stata evidente già dalla fine dell’anno scorso, con l’incremento delle visite al Salone del Mobile di Mosca. Ora c’è da capire cosa succederà con le ultime mosse politiche dei grandi leader mondiali, ogni mattina purtroppo può arrivare una sorpresa in negativo». È il timore principale del comparto, oggi che i segni della ripresa sono tangibili: «Non vogliamo che vengano vanificati dalla politica» sottolinea anche Denise Archiutti di Veneta Cucine, presidente del Gruppo Legno-Arredo di Unindustria, «il settore ha ancora bisogno di essere supportato, è sempre vulnerabile e potrebbe risentire di una frenata del sistema casa. L’export vola ma la quota Italia è ancora rilevante, perciò auspichiamo che lo stallo politico si sblocchi presto, perché fasi come questa sono sempre fonte di incertezza per i consumatori». Se ne parlerà da lunedì, post-Salone. Questi sono giorni di festa: «Sì, un afflusso record a cui speriamo corrisponda una crescita sui mercati. È un successo di tutto il sistema. Noi siamo stati costretti a regolamentare gli accessi allo stand, ma non siamo stati gli unici. Ho visto grande impegno da parte di tutti, è una gara a chi si presenta meglio».
Andrea De Polo
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