«Mi hanno violentata» ma è un terribile scherzo

CASTELFRANCO. Scuola e carabinieri in allarme per una violenza sessuale, ma alla fine si scopre che si è trattato di uno scherzo, di pessimo gusto. Il fatto è accaduto ieri mattina e ha coinvolto tre studenti tra i 14 e i 15 anni di una scuola superiore di via Verdi. Poco prima di arrivare a scuola, prima delle 8, un ragazzo riceve sul cellulare la chiamata di una sua compagna: «Sono stata violentata in stazione. Chiama subito i carabinieri». Lo studente rimane basito, non perde tempo: chiama il 112 che lo mette in comunicazione con la caserma di Castelfranco. Il caso viene subito preso in carico dal luogotenente Antonio Currò, che organizza la spedizione di una pattuglia verso la scuola e tutto quanto è necessario in caso di violenza sessuale su minore, sotto il coordinamento del capitano Salvatore Gibilisco. Il caso è verosimile: purtroppo è già successo, anche nel Trevigiano, che qualcuno si approfitti di una ragazza proprio nell'orario in cui andrebbe a scuola o al lavoro. Occorre individuare il ragazzo che ha chiamato: i militari lo attendono a scuola, già allertata su quanto è stato denunciato. Ma di fronte ai carabinieri rimane abbastanza interdetto: già, come fa a spiegare ora che di fatto non è successo nulla? Infatti poco dopo la prima chiamata lo avevano richiamato dicendo che si era trattato di uno scherzo: usiamo il plurale perché poi si scoprirà che all'origine della burla vi sono due ragazze del suo stesso istituto che arrivano a scuola insieme. Intanto tutto il meccanismo di intervento si era messo in movimento, anche per rintracciare e soccorrere la vittima e per fermare il suo aggressore. Alla fine il ragazzo decide di raccontare com’è andata. Tra la telefonata che ha ammesso che era uno scherzo e l'arrivo a scuola è passato pochissimo tempo per avvisare nuovamente: se è vera la sua versione, allora non ha nessuna colpa. Anzi, ha agito come dovrebbero fare tutti: non perdere tempo e informare le forze dell'ordine. Solo che, comprensibilmente, ora crede che la sua tempestività lo abbia messo nei guai. I carabinieri alla fine riescono a rintracciare anche le due ragazzine che ammettono di aver chiamato loro il compagno: tra l'altro solo da qualche giorno si sono scambiati i numeri di telefono. «Era solo uno scherzo», dicono, senza neppure immaginare la mobilitazione che si è creata. Comunque, per fortuna, l'allarme può rientrare definitivamente. «Per questa volta queste due ragazze l'hanno passata liscia», commenta il capitano Gibilisco, «ci siamo limitati a una bella ramanzina. Da censurare invece il tipo di scherzo, che ha messo in allarme un sacco di persone. Se qualcuno volesse riprovarci, sappia che procederemo per procurato allarme».
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