«Metropolitana fallita a causa della Regione»

MOGLIANO. Pensiline dal design moderno, tabelloni digitali, pavimentazione gialla anti-sdrucciolo a ridosso dei binari, parcheggi scambiatori, sottopassi, una segnalazione alla corte dei conti e...

MOGLIANO. Pensiline dal design moderno, tabelloni digitali, pavimentazione gialla anti-sdrucciolo a ridosso dei binari, parcheggi scambiatori, sottopassi, una segnalazione alla corte dei conti e qualche stazione “fantasma”: cos’altro rimane del faraonico progetto della “metropolitana di superficie”? A Mogliano, città di pendolari e di interconnessione modale, il flop dell’Sfmr, dichiarato nei giorni scorsi dall’assessore regionale Luisa De Berti elencando i numeri impietosi della grande incompiuta, ha una conseguenza sostanziale: la mancata realizzazione della fermata di Marocco.

L’opera, progettata in territorio mestrino, avrebbe dovuto essere a servizio della frazione moglianese e contribuire al suo rilancio. È una delle 28 nuove stazioni previste dal progetto iniziale che non ha visto la luce (ne sono state realizzate 9 su 37). Qualche settimana fa si è svolto anche un incontro definito “informale” tra l’assessore regionale ai trasporti, la vicepresidente della municipalità di Mestre Edda Costacurta, il sindaco di Mogliano Carola Arena e l’assessore ai lavori pubblici Filippo Catuzzato. Anche l’associazione di quartiere di Marocco, oggi presieduta da Alessandra Gorgosalice, è da tempo mobilitata su questo fronte. Ma quello che rimane oggi sono i rimpianti e le accuse, da parte del centro sinistra, verso le politiche “gomma-friendly” della Lega Nord che governa in Regione: «È semplicemente scandaloso che a 28 anni dal piano che doveva connettere gran parte del Veneto attraverso un sistema intermodale, si rinunci così», tuona l’assessore all’ambiente di Mogliano Oscar Mancini. «La cosiddetta “cura del ferro” è stata sostituita dall’incentivo alla mobilità privata, con la realizzazione prevalente di nuove strade, dalla pedemontana alla Valdastico sud e nord. Siamo di fronte, non da oggi, ad una scelta che va in una direzione opposta a ciò che auspichiamo. È inutile lamentarsi poi della qualità dell’aria».

Mancini prima di passare per Marocco, punta tutto verso Venezia e incrocia i dati dell’ultimo rapporto Legambiente Veneto, che giudica la situazione da “codice rosso”. Tra Venezia e Treviso, nei primi 90 giorni del 2018 gli sforamenti dei limiti giornalieri di Pm10 sono stati, rispettivamente, 33 e 27. «E la Regione incentiva proprio il trasporto su gomma che è tra le principali cause dell’inquinamento» commenta Mancini «Se le risorse si spendono qui, è chiaro che non ci sono per il sistema metropolitano: è una scelta politica molto grave».

Secondo l’assessore moglianese rinunciare al progetto dell’interconnessione diffusa attraverso la mobilità collettiva è un errore che non può passare sotto silenzio. (m.m.)

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