Meschio, un milione per pulire l’alveo e sistemare le rive «Basta esondazioni»

VITTORIO VENETO
La ‘Lampreda Padana’, pesce originale del Meschio, merita più tutela di chi rischia di essere alluvionato dalle acque del fiume? «Assolutamente no», risponde l’assessore Bruno Fasan. Al via i lavori per la messa in sicurezza del fiume Meschio, in modo da evitare esondazioni, specie nel tratto verso San Giacomo di Veglia. Il Genio Civile ha presentato il suo progetto; un milione di investimento. E lo ha fatto alla presenza dei dirigenti dell’amministrazione comunale, dell’assessore regionale alla Protezione civile, Gianpaolo Bottacin, e dei rappresentanti delle associazioni di pesca sportiva ed ambientaliste. È in questa sede che l’assessore Fasan ha voluto mettere le mani avanti indicando le priorità dell’intervento progettato sul fiume.
OBIETTIVO SICUREZZA IDRAULICA
«Lo scopo della riunione - ha spiegato Fasan - è stato quello di far comprendere a tutte le parti interessate che il progetto ha sì innegabili implicazioni di carattere ambientale che possono passare, per esempio, anche attraverso la tutela della Lampreda Padana o di altre specie ittiche, ma punta prima di tutto alla messa in sicurezza idraulica del fiume e delle sue sponde, sponde che sono pregiudicate in alcuni punti dagli eventi atmosferici dell’ottobre e novembre 2018. Su questo l’assessore Bottacin è stato categorico». Ma che cosa ha detto l’esponente regionale? Bottacin ha spiegato perché questo è un intervento importante di manutenzione straordinaria, «in cui investiamo un milione di euro con l'obiettivo primario di garantire la sicurezza del territorio e delle persone». I vittoriesi convivono da sempre con i rischi collegati al Meschio, uno dei fiumi più a rischio di esondazione dell’intera provincia, che con i suoi straripamenti ha provocato danni, recentemente, anche nei Comuni che si trovano più a sud di Vittorio Veneto.
I LAVORI SULLE SPONDE
I fondi infatti provengono dalla Protezione Civile e quindi, in via prevalente, saranno destinati alla pulizia dell’alveo e al consolidamento delle sponde. L’attenzione alle problematiche ambientali verrà comunque assicurata. Ripetutamente Legambiente e l’associazione Pescatori Sportivi del Meschio hanno manifestato, anche in pubbliche iniziative, la necessità di salvaguardare le acque del fiume, i pesci, gli uccelli, quindi la vegetazione, minacciati anzitutto dal numero eccessivo di centraline idroelettriche, oltreché da un rischio degrado (scarichi abusivi, rifiuti) che coinvolge anche tutti gli altri corsi d’acqua più importanti.
TUTELA AMBIENTALE E CENTRALINE
Nei giorni scorsi, Legambiente e Lipu avevano protestato perchè una sponda del fiume, a San Martino, era stata disboscata per fare spazio, così almeno emerge, a due nuove centraline idroelettriche. Anche la convivenza del fiume con le centraline è un problema annoso. «Le centraline andrebbero a compromettere l’ecosistema e ad impattare fortemente sull’ambiente fluviale del Meschio, alterando gravemente quelle che sono le sue caratteristiche fisiche e biologiche – evidenziavano in una nota - un altro tratto di sponda, lungo decine di metri, è stato disboscato, in barba alle più elementari regole di rispetto dell’ecologia dei fiumi». —
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