Medico abusivo, nuovi guai per Pajola

Nuovo processo per esercizio abusivo della professione medica per Roberto Pajola, per ben 18 anni ortopedico traumatologo all’ospedale Ca’ Foncello di Treviso e medico sportivo per la Benetton basket e la volley Sisley. A denunciarlo era stata una dottoressa che lo accusava di aver prescritto una dieta e alcuni farmaci ad una paziente che si era rivolto al suo studio olistico ed è chinesiologico. Pajola, difeso dall’avvocato Piero Barolo, si proclama innocente sostenendo di non aver prescritto farmaci ma solamente alcuni integratori.
Tra assoluzioni e prescrizioni, il fisioterapista non è nuovo a processi. Ieri mattina in tribunale a Treviso l’ennesima udienza che l’ha visto protagonista. Il motivo, più o meno, è comunque sempre lo stesso: esercizio abusivo della professione medica. Dopo le disavventure che ormai risalgono ad una decina di anni fa, Pajolo aveva aperto uno studio olistico di fisioterapia. Il fisioterapista è però un professionista della Sanità in possesso del diploma di laurea o titolo equipollente, che lavora, sia in collaborazione con il medico e le altre professioni sanitarie, sia autonomamente, in rapporto con la persona assistita, valutando e trattando le disfunzioni presenti nelle aeree della motricità. Non è dunque un medico e non può prescrivere farmaci.
Una dottoressa è però convinta che Pajola si andata un po’ oltre a quanto può fare, prescrivendo una dieta e i relativi farmaci ad una paziente. Da qui la denuncia nei confronti del fisioterapista. «Si è formato e diplomato in chinesiologia e riceve pazienti nel suo studio, molti sono venuti a testimoniare portando le fatture nelle quali è precisato che effettua sedute di chinesiologia», ha spiegato l’avvocato Piero Barolo. Dunque Pajola afferma di non essere mai andato oltre a quanto poteva fare e, sottolinea, nel caso specifico non aveva prescritto farmaci ma integratori. L’udienza è stata quindi rinviata e ci vorrà ancora del tempo prima che il tribunale possa arrivare ad emettere una sentenza nei suoi confronti.
Ma Pajola, come detto, non è certamente un volto nuovo. Una quindicina d’anni fa aveva fatto discutere il processo che l’aveva visto protagonista. La vicenda era iniziata il 10 gennaio del 2001 quando la Procura di Treviso aprì un’inchiesta dopo una visita dell’allora direttore generale del Ca’ Foncello Domenico Stellini. Il manager dell’Usl 9 consegnò alla magistratura tutti i documenti relativi a Pajola a seguito di una segnalazione dell’Ordine dei Medici di Venezia, che aveva denunciato come lo stimato ortopedico, medico sportivo della Benetton Basket, della Volley Sisley e del Moro di Venezia, non risultasse iscritto all’Ordine. Gli accertamenti compiuti dagli investigatori rivelarono che in effetti Pajola non si era mai laurato in Medicina. Falsa, dunque, la certificazione di laurea, le certificazioni di iscrizione all’Ordine, di abilitazione e di specializzazione in fisiokinesi usate per l’assuzione e per l’avanzamento in carriera. Truffa aggravata ai danni dello Stato, falso in certificazione amministrativa e contraffazione di impronte destinate a pubblica autenticazione: queste le accuse contro di lui. Una vicenda da cui alla fine uscì pulito: assoluzione per la truffa e prescrizione per gli altri reati.
Giorgio Barbieri
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso