Medici di base anche senza specializzazione

ODERZO. Anche gli ambulatori di base alle prese con la sempre più pressante penuria di camici bianchi. È per questa ragione che l’Uls 2, adottando un provvedimento mai visto prima in Veneto, ha conferito l’incarico di medico di famiglia a due dottori che al momento dell’incarico non erano ancora in possesso della specializzazione in Medicina Generale.
Le condizioni
Entrambi i nuovi medici di famiglia opereranno in due paesi dell’Opitergino Mottense, con la dottoressa Maria Cristina Bellin (che il giorno successivo al colloquio in Regione, avvenuto il 16 dicembre scorso, ha comunque ottenuto la specializzazione) che avrà un ambulatorio a Oderzo e il dottor Georgios Komninos che lavorerà a Meduna pur essendo tutt’ora iscritto al primo dei tre anni di cui si compone il corso di formazione in Medicina Generale. Mentre la dottoressa Bellin avrà un incarico a tempo indeterminato, il dottor Komninos dovrà svolgere il proprio lavoro con qualche paletto in più, almeno nel primo periodo. Il medico di origini greche (ma laureato a Padova nel 2001) potrà avere solo 500 pazienti e il suo incarico per ora sarà solo temporaneo. Queste limitazioni cadranno non appena avrà ottenuto la specializzazione in Medicina Generale. Sarà loro la prima porta a cui i cittadini busseranno quando staranno male. Saranno loro due a prescrivere farmaci e visite specialistiche ai pazienti. I due provvedimenti adottati dall’Uls 2, come ricorda la stessa azienda sanitaria, sono consentiti dalla normativa nazionale, e per la precisione dal decreto 135 del 2018.
la normativa
Si tratta della stessa regolamentazione nazionale che in settembre aveva dato il via libera alla discussione attraverso la quale l’Uls 2 a gennaio aveva fatto arrivare nelle corsie degli ospedali di Treviso, Castelfranco e Oderzo quattro medici specializzandi: «Si tratta di una delle misure che a livello nazionale sono state disposte per mitigare il problema della carenza dei medici di medicina generale», conferma l’Uls 2.
I due nuovi medici di famiglia andranno a rimpinguare proprio due aree che la Regione nell’aprile scorso ha dichiarato “zone carenti”: la prima è formata dai Comuni di Fontanelle, Mansuè, Oderzo e Portobuffolè, la seconda da quelli di Cessalto, Chiarano, Gorgo, Motta e Meduna.
le reazioni
Ed è proprio Arnaldo Pitton, sindaco del paese al di là del Livenza, a dichiararsi soddisfatto della nuova nomina: «A Meduna abbiamo già due medici, il dottor Pier Amedeo Simonella e il dottor Paolo Miotto. Sono bravissimi, ma 500 adulti e 400 bambini residenti in paese devono recarsi fuori Meduna per poter essere curati dal loro medico di famiglia. Abbiamo chiesto che il dottor Komninos venga da noi», dice Pitton.
Il sindaco parla di 500 medunesi, proprio i pazienti che potrà seguire il dottor Komninos, 46 anni e dal 2009 fino all’anno scorso dirigente medico nel Pronto soccorso di Oderzo dopo aver eseguito alcune sostituzioni come medico di base fra il 2006 e il 2007.
il via
Se non si sa ancora quando Komninos aprirà il proprio ambulatorio (indicativamente, l’apertura dovrebbe arrivare fra maggio e giugno), è lunedì 2 marzo la giornata in cui nel centralissimo Campiello del Duomo la dottoressa Bellin potrà aprire il suo primo ambulatorio. Il suo sarà un incarico definitivo perché ha conseguito la specializzazione il 17 dicembre scorso, un giorno dopo essere stata convocata in Regione per l’accettazione della zona carente che comprende anche Oderzo. È la prima volta che nella Marca vengono incaricati due medici di famiglia che non abbiano già ottenuto il diploma di specializzazione.
Di questa possibilità il direttore generale Francesco Benazzi aveva parlato già nell’aprile 2019 riferendosi ai 36 medici di famiglia che mancavano fra Treviso, Asolo e Pieve di Soligo: «Non abbiamo altra scelta vista la situazione eccezionale», aveva dichiarato il dg dell’Ulss 2 riferendosi all’estrema penuria di medici condotti. —
Niccolò Budoia
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