Medici aggregati, mancano i soldi

CONEGLIANO. Medici di famiglia aggregati in una sola sede centrale, per offrire un servizio supplementare ai pazienti del Coneglianese e Quartier del Piave. L’Ulss7 ha presentato richiesta formale di contributi in Regione, affinché una ventina di medici prestino un ulteriore servizio in due importanti presidi sanitari della zona, Conegliano e Farra di Soligo, per circa otto ore al giorno a rotazione. È il nuovo progetto di medicina di gruppo integrata. Un programma che ricorda da vicino gli Utap, Unità Territoriale di Assistenza Primaria, già attivo a Follina e che potrebbe essere presto realtà anche al presidio De Gironcoli e nei poliambulatori ex Bon Bozzolla, a Soligo. Servono soldi, spazi, e medici che si offrano di portare avanti il servizio. Risolti questi nodi, il progetto dovrebbe partire già entro la fine di quest’anno. I medici di base interessati dal progetto continueranno, se lo vorranno, la loro normale attività negli ambulatori delle sedi periferiche. Solo, lavorerebbero qualche ora in più, a rotazione, nella sede centrale. Ogni paziente continuerà a fare riferimento al proprio medico di base. Questi “straordinari” del personale sanitario e amministrativo non sarebbero indolori per l’Ulss, che ha stimato in circa 15 mila euro per ogni medico la spesa da sostenere per attivare il progetto: in totale sono in ballo dai 250 ai 300 mila euro. La richiesta di contributo è già arrivata sulla scrivania di Luca Zaia, governatore regionale. Oltre ai soldi, ci sono problemi di altro genere. Gli spazi andranno arredati con un minimo di strumenti tecnologici per piccoli esami di routine. Se al De Gironcoli gli spazi non mancano, e si tratterebbe, una volta reperiti i finanziamenti, solo di ristrutturare alcuni ambulatori, più problematica è la situazione dell’ex ospedale Bon Bozzolla di Soligo. In ciascuna delle due sedi si installerebbero dagli otto ai dieci medici; servirebbero pertanto almeno quattro ambulatori a Farra e altrettanti a Conegliano. Gli spazi potrebbero essere trovati a Casa Cardani, al momento sottoutilizzata, ma non attrezzata per poter offrire un servizio del genere: serve una profonda ristrutturazione. Tanto più che pesa sulle sue sorti l’esito dell’accordo di programma tra Ulss7 e Ipab Bon Bozzolla, la cui firma continua a slittare inesorabilmente di mese in mese. Senza l’accordo di programma, ogni piano per i poliambulatori di Soligo rischia di rimanere sulla carta. Nei giorni scorsi il direttore sanitario dell’Ulss7, Sandro Cinquetti, ha incontrato l’assessore di Pieve di Soligo Salvatore Cauchi, in veste di presidente regionale dello Snami, il sindacato dei medici, e coordinatore della futura struttura. «A Soligo abbiamo già attivo il servizio notturno di guardia medica» commenta Cauchi. «Aggiungere, durante il giorno, otto ore con i medici di base garantirebbe una continuità assistenziale quasi 24 ore su 24 ai pazienti del Quartier del Piave. Da almeno cinque anni c’era questa idea, speriamo di farcela entro fine anno».
Andrea De Polo
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