Mazzaro riapre il poligono Ok al padre di Pellizzari

Il sindaco ha ridato la licenza al genitore dell’arrestato per detenzione d’armi Il questore Damiano ha scritto per chiedere l’immediata chiusura del locale
PASSERINI TREVISO CONFERENZA STAMPA IN QUESTURA, SEQUESTRO ARMI E TRAFFICO INTERNAZIONALE AGENZIA FOTOGRAFICA FOTOFILM
PASSERINI TREVISO CONFERENZA STAMPA IN QUESTURA, SEQUESTRO ARMI E TRAFFICO INTERNAZIONALE AGENZIA FOTOGRAFICA FOTOFILM

di Federico de Wolanski

SAN ZENONE DEGLI EZZELINI

Brutti guai per il sindaco di San Zenone degli Ezzelini. Contro di lui, nientemeno che la Questura di Treviso che ieri gli ha fatto recapitare una missiva dai toni tutt’altro che accomodanti. Nel mirino la sua decisione di riaprire il poligono «Stortgun» chiuso dalla polizia a febbraio, quando venne scoperta una vera santabarbara di armi illegali. L’operazione fu pesantissima. Mentre gli agenti ponevano sotto sequestro l’edificio, il magazzino e l’armeria, recuperando 200 armi, 20 chili di polvere da sparo e 13mila proiettili, il gestore Denis Pellizzari, 34 anni (ex assessore alla sicurezza), veniva arrestato.

Ora sembra che nulla sia cambiato. Su concessione del sindaco Luigi Mazzaro infatti il poligono di Pellizzari è stato riaperto grazie alla licenza concessa dal primo cittadino al padre del 34enne. «Una scelta quantomai scomoda – dicono dalla Questura – e soprattutto incompatibile con gli esiti dell’indagine condotta a febbraio».

A scoprire tutto il sopralluogo effettuato sabato proprio dagli agenti della polizia amministrativa che all’interno del poligono, riaperto da qualche giorno dopo aver risolto i problemi di carattere strutturale che erano stati contestati a febbraio, hanno trovato a lavorare il padre di Pellizzari («che all’epoca – precisano dalla questura – dei fatti era stato indagato in concorso ed aveva avuto il divieto prefettizio di detenzione di armi») ma anche il figlio Denis sul quale gravano ancora tutte le accuse alla base dell’inchiesta che portò al suo arresto.

Risultato? Incassato il verbale del sopralluogo, il Questore Carmine Damiano ha preso carta e penna per scrivere una missiva di fuoco al sindaco di San Zenone cui è stato chiesto espressamente «la revoca immediata della licenza». La ragione, di fatto: «la mancanza del requisito tecnico di affidabilità». Ora il comune ha pochi giorni per prendere una decisione. Il primo cittadino sembra aver già dato rassicurazioni alla questura, ma gli agenti fanno chiaramente capire di essere in allerta e non essere disposti a tollerare il passaggio di consegne della licenza tra persone legate direttamente all’inchiesta. Il poligono è frequentato da molti affiliati all’Enal Caccia. «Vaglieremo attentamente le scelte dell’amministrazione» fa sapere Damiano. Non si esclude un eventuale denuncia penale. «E’ una situazione assurda».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso