Maxistangata del Fisco all'"Osteria senza oste"

VALDOBBIADENE. Si entra e si beve, servendosi da soli perché manca l'oste, non c'è un preziario e sta agli ospiti, se lo ritengono, versare un obolo per quello che consumano nell' “Osteria senza oste”, una stanza di 10 mq di un rustico disabitato sulle colline del Cartizze, che l'Ufficio delle Entrate di Montebelluna ha sanzionato con 62 mila euro.
I controllori del fisco hanno preso a parametro gli incassi di un locale “simile” nel trevigiano - che in realtà non esiste - e hanno fatto il “conto”, dando anche una partita Iva e una ragione sociale, anche se lì c'è una casa privata.
L'Osteria senza oste è un must per il territorio, nata dall'idea di un imprenditore della zona che ha comperato a Santo Stefano di Valdobbiadene un piccolo rustico che s'affaccia sulle vigne del Cartizze, aprendola ad amici per una fetta di salame e un buon bicchiere di bollicine Docg. «Lasciavo qualche bottiglia di vino per gli amici - dice l'imprenditore che ogni tanto si reca in incognito nella casa -, che si lamentavano quando non mi trovavano». Poi col passaparola sono arrivati gli amici degli amici e molta altra gente, anche da fuori provincia. “Mi capita spesso di trovare della gente che, non riconoscendomi, si ferma a spiegarmi il meccanismo della consumazione con offerta libera. Non è immaginabile a livello imprenditoriale”. Accanto alla stanza c'e' una stalla dove dimorano una mucca (con il vitellino appena nato) e un asino. Non c'è un'insegna nè un parcheggi, ma solo filari di cartizze.
La porta è sempre aperta e chi vi entra trova sempre prosecco e salumi. Quello che manca è l'oste, perché la “taverna degli onesti” è aperta a tutti, e il conto ognuno lo fa da sè. Prima di uscire si lascia qualche euro nella cassetta, che qualche volta è stata svuotata dei pochi spiccioli lasciati sul tavolo. La particolarità è proprio questa: l'offerta per ciò che si è gustato è lasciata all'onestà degli avventori che possono depositare in una cassetta sul tavolo della cucina il denaro. Ma per il fisco, ha spiegato lo stesso imprenditore, questa è un' attività "in nero" che è stata scoperta, facendo emergere un'evasione stimata in 62 mila euro.
“Azione aberrante” da parte del fisco, è il commento del presidente della Provincia Leonardo Muraro. E il presidente della Regione Luca Zaia ha commentato: «È il segno del disfacimento dell’ItaliaIl»
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