Maxi sequestro per il Prosecco “copiato”

Quarantamila bottiglie finiscono nelle mani della Finanza dopo la denuncia della violazione del marchio “Bottega Gold”
Di Diego Bortolotto

GODEGA SANT'URBANO. La battaglia del Prosecco si combatte non solo sul gusto e sulle bollicine, ma anche nel confezionamento. È così che la Bottega Spa di Bibano si è vista danneggiata da un'azienda vinicola trevigiana, che ha copiato senza autorizzazione il suo marchio esclusivo «Bottega Gold». Il nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza ha sequestrato 40 mila bottiglie dell'azienda “concorrente”. L'accusa mossa dalla Procura è di contraffazione. La storica distilleria di Bibano può vantare infatti un riconoscimento comunitario, per aver creato la bottiglia dorata di Prosecco Doc, con la «B» tridimensionale in rilievo. Le ragazze dell'Imoco volley hanno brindato con il Bottega Gold, nell'ultima edizione del Vinitaly.

Il Bottega Gold è stato servito alla Mostra del cinema di Venezia e lo scorso anno era arrivato fino a New York, in un party esclusivo nella discoteca Greenhouse, servito dalle conigliette di Playboy. Da Singapore alla Nuova Zelanda, il Prosecco dorato ha fatto il giro del mondo e anche la cantante Kylie Minogue ne era rimasta affascinata. Per conquistare il mercato, da sempre la società dei fratelli Bottega ha puntato oltre che sulla qualità dei prodotti, sul loro confezionamento elegante. Trent'anni fa il primo packaging alternativo fu quello di una bottiglia di vetro soffiato, che conteneva grappa. Nel 2011 è nata l'idea «Prosecco glamour», così come lo definisce la nota azienda di Bibano. In California viene venduto a 30 dollari.

Fiutando l'affare, ma non il rischio di passare guai con la giustizia, il marchio è stato carpito da un'azienda vitivinicola della Marca, pronta a mettere sul mercato decine di migliaia di bottiglie simili al Bottega Gold. Nei giorni scorsi c'è stato il sequestro della merce da parte delle fiamme gialle. L'azienda concorrente ne ha richiesto il dissequestro, sostenendo che non c'è stato plagio, ma l'istanza è stata respinta dal giudice. Non è la prima volta che la Bottega Spa è parte lesa, perchè altre società tentato di imitare i suoi prodotti. In passato era avvenuto con la grappa Spray in Brasile, la grappa Platinum in Francia, il Petalo Moscato in Cina. Negli ultimi anni i tentativi di plagio sono arrivati dall'Italia, con una ditta del cuneese che è stata rinviata a giudizio per la contraffazione di 250 mila bottiglie di «Petalo Moscato Il Vino dell'Amore Bottega», così come sul banco degli imputati è finita un'azienda di Piacenza.

Adesso è una vinicola trevigiana ad essere sotto accusa per il taroccamento. Il pericolo di subire una concorrenza sleale è sempre più vicino e la guerra del Prosecco vede fronteggiarsi dei trevigiani.

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