Mauro Visentin confermato segretario generale della Cgil di Treviso

Il congresso provinciale del sindacato ha rieletto l’esponente uscente ad ampia maggioranza. Tra le priorità, il rapporto complesso tra produzione e sostenibilità

Andrea Dossi
Mauro Visentin, confermato segretario provinciale della Cgil, Simona Fabiani della Cgil nazionale e Marco Merola, giornalista e autore di adaptation.it
Mauro Visentin, confermato segretario provinciale della Cgil, Simona Fabiani della Cgil nazionale e Marco Merola, giornalista e autore di adaptation.it

Mauro Visentin è stato rieletto segretario generale della Cgil Treviso. Come previsto, venerdì 13 gennaio il 7° congresso provinciale dell’organizzazione con un’ampia maggioranza ha confermato Visentin alla guida dell’organizzazione sindacale trevigiana.

Già designato segretario generale della Cgil Treviso nell’aprile del 2019, è arrivata la fiducia della rinnovata assemblea generale formata dai 250 delegati delle 12 categorie che racchiude l’organizzazione.

Sono stati due i giorni di dibattito nella sede della Provincia che hanno definito le parole d’ordine: “Interventi su salari e pensioni, condizioni di lavoro e parità tra uomo e donna, salute e sicurezza nei luoghi di lavoro come nel territorio con investimenti e un concreto progetto di sviluppo sostenibile” spiega il confermato segretario generale Visentin che in mattinata ha tenuto una tavola rotonda proprio sulla questione ambientale.

“È un tema prioritario che va tenuto in considerazione dentro la contrattazione. Dopo molti anni in cui il territorio ha usato l’ambiente, è arrivato il momento di provare a mettere insieme produzione e sostenibilità, altrimenti sorgeranno altri problemi. Già ci siamo attivati con la Slc che ha legato il premio di produttività al riutilizzo delle materie plastiche o con la Fiom che ha una piattaforma dove si contratta la modalità dell’uso della mensa, con le richieste di avere stoviglie riutilizzabili e cibo a km 0. È una questione che interessa tutti per far fare un salto di qualità globale”.

Con lui a discutere e a proporre c’erano il giornalista e autore di adaptation.it Marco Merola e Simona Fabiani della Cgil nazionale: “Il sindacato può avere un nuovo ruolo centrale nella sensibilizzazione”, dice Merola, “Se si apre un centro commerciale, uno dei luoghi più insostenibili, va bene esultare per i nuovi posti di lavoro ma nella negoziazione deve rientrare anche l’ambiente, per esempio proponendo la piantumazione di alberi nel parcheggio. Sono tanti i modi per riconvertire i processi, come gli impianti di ricircolo delle acque grigie, gli impianti solari, la cogenerazione, l’autonomia energetica e la riduzione dell’uso delle materie prime”.

“Puntare sulla sostenibilità può aprire delle contraddizioni”, aggiunge Fabiani, “Ma la situazione è grave, stiamo andando in direzione opposta a contrasto al cambiamento climatico e distruzione della biodiversità. L’obiettivo è dare maggiori strumenti e consapevolezza, come già stiamo facendo con accordi sulla riduzione dell’uso di energia e materie in azienda, promuovendo le comunità energetiche e riducendo gli sprechi. Il fine è realizzare un patrimonio diffuso, stiamo facendo tanto ma mai abbastanza, l’impegno è aumentare gli interventi”.

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