Maturità, l’addio al quizzone «Ultimo anno, poi cambia tutto»

Gli studenti del Riccati-Luzzatti che ieri hanno sostenuto l’esame non lo rimpiangeranno «Prova durissima. Molto meglio il ruolo che viene assegnato sempre più all’alternanza scuola-lavoro»
AGOSTINI AG.FOTOFILM TREVISO ESAMI DI MATURITA' AL RICATTI USCITA STUDENTI
AGOSTINI AG.FOTOFILM TREVISO ESAMI DI MATURITA' AL RICATTI USCITA STUDENTI

Ultimo giorno degli scritti dell'esame di maturità ieri mattina, per 7.495 studenti trevigiani alle prese con il "Quizzone", da due a tre domande su quattro materie dell'ultimo anno preparate da ciascuna commissione d’esame. Con una novità ben nota agli studenti: dal prossimo anno la terza prova resterà soltanto un ricordo. Quizzone addio, dunque. Al suo posto sono pronte a fare ingresso le prove Invalsi per Matematica, Italiano e Inglese. Da sostenere un paio di mesi prima dell'esame finale. Tra le novità anche l'esame orale: darà rilevanza all'alternanza scuola-lavoro che diventa requisito essenziale all'esame.

Intanto ieri mattina i maturandi trevigiani si sono cimentati con l'ultimo questionario multidisciplinare pronto a salutare per sempre l'esame di Stato. Strutturato con due, al massimo tre domande per ciascuna delle quattro materie scelte. All'istituto tecnico commerciale Riccati-Luzzatti hanno fatto capolino a gruppi di quattro discipline insieme, materie scelte tra Matematica, Economia aziendale, Economia politica, Inglese, Spagnolo, Tedesco e Relazioni internazionali: «Tra le domande ci è stato chiesto l'analisi di un budget per Economia aziendale, il metodo di risoluzione di un problema con le linee di livello per Matematica, l'iter di un bilancio per Economia politica, la Costituzione e il Parlamento del Regno Unito per l'Inglese», spiega Edoardo Cazzaro della 5B indirizzo Informatica aziendale. «La terza prova è la più dura perché ci può davvero capitare di tutto».

Il questionario multidisciplinare pronto ormai a lasciare la scena della maturità a detta degli studenti resta la prova che più di tutte dà filo da torcere: «Bisogna studiare tutto il programma di quattro materie», dicono Riccardo Gasparini, Martina Feltrin e Sara De Marchi anche loro maturandi della 5B. «La terza prova non si può certo preparare all'ultimo momento. E più le domande sono specifiche e più ci sono probabilità di sbagliare». Quanto alle novità dal prossimo anno in arrivo gli studenti del Riccati bocciano il test Invalsi promosso ad entrare a far parte dell'ammissione all'esame di Stato. Applauso corale invece per l'ingresso della valutazione dell'alternanza scuola lavoro a partire dalla maturità 2019. Con l'esposizione delle attività svolte all'esame orale: «Benvenga l'alternanza scuola -lavoro perché mette alla prova su quello che vuoi veramente fare. Sui progetti del proprio futuro lavorativo», spiega un nutrito gruppo di maturandi della 5B del Riccati. «Se molte ore vengono dedicate all'alternanza scuola lavoro significa che sono importanti. Solo in questo modo si può iniziare a fare un passaggio dallo studio teorico al lavoro effettivo. Ed è giusto valorizzare di più questa opportunità».

Alessandra Vendrame

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