Matrimoni di convenienza con straniere: a processo

Con la sua confessione aveva fatto saltare il coperchio di un traffico legato ai matrimoni fasulli tra italiani e stranieri. Ieri mattina, L.Z., 38 anni di Feltre, (difeso dall’avvocato Marco Cason) ha patteggiato 1 anno e 4 mesi di reclusione per favoreggiamento in concorso con altri tre imputati dell’immigrazione clandestina.
Le altre persone coinvolte – il 43enne Mauro Martini, trevigiano, considerato la mente dell’organizzazione e due stranieri Benbaiz Bouaz e la moglie Laila Farissi – dovranno invece affrontare il processo con l’aggiunta del reato di truffa aggravata.
L’intera vicenda riguarda una serie di matrimoni di convenienza celebrati all’estero per permettere a ragazze straniere di entrare in Italia con le carte in regola e il ricongiungimento familiare. L’attività illecita veniva gestita da un’organizzazione trevigiana. La Procura di Belluno è diventata parte attiva: fu proprio L.Z. a presentarsi dai carabinieri per denunciare lo strano giro in cui lui stesso era parte attiva.
Aveva raccontato ai militari di essere stato avvicinato da Martini, che gli aveva promesso 10 mila euro per inscenare un matrimonio di convenienza con una giovane marocchina. Il bisogno di denaro fece superare all’uomo i dubbi per l’operazione illecita. Così si era recato in Marocco, dove si era convertito alla religione musulmana, assumendo il nome di Mohamed. Le nozze furono celebrate a gennaio 2009, poi, un mese dopo la ragazza entrò in Italia sfruttando il ricongiungimento familiare.
Il meccanismo però si inceppò: per essere completamente valido, il matrimonio doveva essere celebrato anche in Italia. Il feltrino non ricevette un euro dei diecimila promessi e Martini evidentemente non era in grado di pagarlo. Così L.Z. si tirò indietro, raccontando tutto ai carabinieri.
Le indagini avevano consentito di appurare l’esistenza di un’organizzazione, nella quale c’erano anche i due coniugi stranieri Benbaiz Bouaz e la moglie Laila Farissi, nonchè l’emergere di altri matrimoni di convenienza. I sospetti degli inquirenti si sono rafforzata quando Martini è stato indagato anche dai magistrati della Procura di Treviso per un giro di fasi contratti di lavoro per consentire a cittadini stranieri di ottenere il permesso di soggiorno in Italia.Il filone dei matrimoni combinati è arrivato dunque ad un punto decisivo. Gli altri tre dovranno affrontare il processo.
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