Materiale non stoccato a norma ProGest nel mirino del Comune

Il sindaco di fronte a un bivio: smaltirlo e poi chiedere il risarcimento dei costi oppure intimare nuovamente all’azienda di Bruno Zago di rimuoverlo
POLONI ISTRANA 35° ANNIVERSARIO DITTA PRO.GEST A OSPEDALETTO AGENZIA FOTOGRAFICA FOTOFILM
POLONI ISTRANA 35° ANNIVERSARIO DITTA PRO.GEST A OSPEDALETTO AGENZIA FOTOGRAFICA FOTOFILM



Sono trascorsi novanta giorni, ma il materiale stoccato irregolarmente dalla Pro-Gest è ancora dove l’avevano trovato i carabinieri del Noe. Il sindaco di Istrana Maria Grazia Gasparini ha già contattato la prefettura, e nei prossimi giorni si terrà un incontro con i carabinieri del Noe e con i vigili del fuoco.

Servirà a capire come muoversi, perché il Comune di Istrana si trova di fronte a un bivio: ripulire da sé l’area di via Brigata Marche e poi rivalersi sulla società guidata da Bruno Zago per i costi, oppure intimare nuovamente all’azienda di rimuovere il materiale.

Una vicenda intricata, che ad oggi non si sa come risolvere. L'irregolarità a Istrana era emersa come coda dell'indagine condotta dalla procura di Mantova sull’ex cartiera Burgo, sempre della Pro-Gest.

La grande quantità di carta e cartone, si parla di quindicimila tonnellate, irregolarmente stoccata è emersa durante un controllo dei carabinieri del Noe nell'area di via Brigata Marche. I vigili del fuoco hanno anche rilevato irregolarità all'impianto antincendio e di carattere igienico sanitario. Immediatamente era anche scattata la segnalazione all'amministrazione comunale che aveva emesso un'ordinanza con la quale prescriveva la rimozione di tutto il materiale entro 90 giorni, a partire dallo scorso 13 giugno.

L’ordinanza è scaduta l’11 settembre, e il materiale è ancora accatastato in via Brigata Marche. Dal canto suo il sindaco Maria Grazia Gasparini sta valutando come muoversi, e per decidere incontrerà Noe, prefettura e vigili del fuoco. Una cosa è certa da lì il materiale andrà rimosso. Una bella grana per la Pro-Gest, già alle prese con lo stop ai lavori alla cartiera di Mantova. Secondo la Procura, per la ristrutturazione e l'ampliamento dell'area industriale dell'ex Cartiera Burgo (oggi Villa Lagarina) l’azienda di Istrana, in particolare per le modifiche al depuratore e l'intervento alla facciata nord dello stabilimento, non avrebbe presentato al Comune carte fondamentali e obbligatorie, che avrebbero dovuto essere redatte da un ingegnere: il calcolo del cemento armato, ad esempio, e il progetto esecutivo con le verifiche della sicurezza statica e il rispetto delle norme antisismiche. Per questo l'amministratore delegato Bruno Zago e il figlio Francesco (direttore generale), assieme ad altre dieci persone, sono indagati per le presunte violazioni in materia edilizia e ambientale. Secondo la Pro-Gest si tratta di una questione procedurale più che sostanziale, e all’indomani della chiusura dell’indagine si era detta sicura di riuscire a risolvere la questione in tempi brevi. —



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