Massimo & Co, i baby-inventori di App

Scarpis e i suoi amici hanno lanciato la sfida al colosso Instagram creando un’applicazione che conta già 60 mila utenti
Di Fabiana Pesci

La somma delle loro età arriva appena al secolo, eppure quattro giovani trevigiani con il pallino del web-sharing sono già in pista per sfidare il colosso Instagram. Hanno appena perfezionato una App che, con pubblicità pari a zero (cui fa da contraltare un desiderio di sfondare che non ha eguali), conta sessantamila utenti in 130 Paesi sparsi per il mondo. Massimo Scarpis, 27 anni, di Vittorio Veneto, ha reinventato il photo-sharing grazie a Corso 12. Se con Instagram (applicazione appena acquistata da Facebook) lo scatto rappresenta però il fine, con Corso 12 l'istantanea diventa un mezzo per farsi nuovi amici, chattare, conoscersi. Scarpis lavora con tre suoi colleghi nell'incubatore di idee di Roncade, H-Farm. Chi lo immagina come un secchione laureato con lode e con tre sessioni d'anticipo si sbaglia di grosso: è iscritto a Economia aziendale all'Università di Venezia Ca' Foscari e gli mancano due esami per conseguire l'agognata laurea. «Fare e inventare» sono le parole d'ordine di Massimo: lui era alla ricerca di realizzare nuove idee per mettere in rete le persone quando Facebook era un miraggio e Steve Jobs doveva ancora lanciare il primo modello di I-Phone. «A 22 anni ho girato mezza Italia per spiegare ai responsabili dei negozi di abbigliamento multimarca che potevo far loro tantissima pubblicità creando un sito dove inserire tutti i brand che vendevano. I ragazzi che vanno alla ricerca di un prodotto specifico vogliono conoscere qual è lo store più vicino dove possono acquistarlo. Peccato che il mercato non fosse ancora pronto», spiega Massimo. Nel 2006 ha ricevuto più di un diniego da quegli stessi negozianti che oggi aggiornano quotidianamente “chili” di pagine Facebook in cui raccontano la merce che vendono. Chiusa la parentesi dell'abbigliamento (anche se Scarpis ammette che «il primo amore non si scorda mai») poco più di un anno fa ha avuto l'idea, quella con la “i” maiuscola. Avendo capito che tempismo e investimento di risorse sono due ingredienti fondamentali per mettere le ali ad un progetto, ha bussato alla porta di H-Farm, che ha creduto in lui: «Ora lavoro in squadra con altri tre ragazzi, Andrea Giavatto, che ha 26 anni, Silvio Daminato che ne ha altrettanti e poi il più giovane, Giacomo Veronelli, che di anni ne ha 24». Nel 2011 è nato Corso 12, che oggi, terminata la fase di test, è stato immesso sul mercato delle App gratuite. «Abbiamo cercato una nuova piattaforma che diventasse una finestra sul mondo, una bacheca virtuale su cui “appendere” migliaia e migliaia di scatti. Accanto a questa possibilità, dopo aver monitorato i bisogni degli utenti cui noi ci rivolgiamo, la fascia 18-30 anni, abbiamo inserito la possibilità di chattare». Massimo Scarpis sorride quando la sua App viene definita l'anti-Instagram: «Ci rivolgiamo ad utenti diversi: chi si iscrive ad Instagram cerca scatti ricercati, gli importa poco di conoscere l'autore della fotografia, mentre Corso 12 cerca di mettere in contatto gli utenti a partire proprio da foto. Un esempio? Pubblico un'automobile, chiunque può vedere il mio scatto e mettersi in contatto con me. Il prossimo passo sarà creare la versione di Corso 12 per Android».

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