«Massima chiarezza sui rifiuti della Cosmo» Il Pd chiama il ministro

Interrogazione dell’onorevole Pellicani su cava Campagnole «L’accusa è grave: traffico illecito di materiali inquinanti»  

paese. «È necessario fare massima chiarezza sul caso della discarica Cosmo. L’inchiesta ha messo in luce ipotesi di reati gravissimi che devono avere l’attenzione del Parlamento». A intervenire sul maxi sequestro di 280 mila tonnellate di rifiuti pericolosi nell’area dell’impresa Cosmo a Noale e nella cava Campagnole di Padernello di Paese è l’onorevole Nicola Pellicani del Pd, componente della commissione bicamerale Antimafia e della commissione Ambiente della Camera, che ha presentato un’interrogazione sul caso al ministro dell’Ambiente. «Come componente della commissione Bicamerale Antimafia e della commissione Ambiente della Camera», dice Pellicani, «non posso che esprimere grande preoccupazione per la vicenda, poiché il reato per la Cosmo è di traffico illecito di rifiuti, un’accusa molto grave, che è anche uno dei modi in cui si manifesta la mafia al Nord, accanto al riciclaggio di denaro, alle scommesse online e alle infiltrazioni negli appalti pubblici». E sottolinea: «La prevenzione e il perseguimento di questi fenomeni sono fondamentali e vanno portati avanti attraverso controlli più serrati del ciclo dei rifiuti per evitare irregolarità e illeciti come nella vicenda della Cosmo. È necessario vigilare con attenzione su questi fenomeni illegali, che non solo mettono a rischio il territorio e la salute dei cittadini, ma permettono alle organizzazioni criminali di gestire somme di denaro molto ingenti, che consentono loro di infiltrarsi nel sistema imprenditoriale delle realtà territoriali ed economiche più dinamiche, come ha sottolineato qualche settimana fa il procuratore nazionale Antimafia Federico Cafiero De Raho». E quindi Pellicani ha preparato una interrogazione al ministro dell’Ambiente, per fare chiarezza sulla vicenda, chiedendo anche di creare un tavolo tecnico con la Regione Veneto «per la prevenzione degli illeciti sul ciclo dei rifiuti». Segnala Pellicani al ministero: «Il materiale conferito da più località del Veneto e di altre regioni pur essendo inquinato ed inquinante non veniva reso inerte ma trattato, secondo gli inquirenti, come “normale”. Stiamo parlando di materiale pari a 10 mila trasporti effettuati con autoarticolati». —

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