Massaggi sexy, la cinese “rassicura” i clienti

La titolare del Sakura risponde al telefono e finge di non sapere del sequestro: «Riapriremo presto»
Di Andrea De Polo

SUSEGANA. Al centro massaggi “Sakura” in Pontebbana il via vai di clienti si è interrotto sabato, e i sigilli posti dai carabinieri di Conegliano sbarrano l’ingresso agli “aficionados” che ancora non avessero appreso la notizia della sua chiusura. Le due maitresse del centro, denunciate per sfruttamento della prostituzione, abitano però ancora nei locali posti al primo piano dell’edificio di via Nazionale. E, nonostante i sigilli posti dai carabinieri e la misura cautelare dell’obbligo di firma, continuano a tenere i rapporti con i frequentatori del centro. Non parlano con chi si presenta di persona e non è riconosciuto: «Capisco poco italiano» risponde appena una delle titolari. Al telefono, invece, basta fingere di essere un vecchio cliente perché dall’altra parte del filo arrivi qualche risposta in più. Il numero è quello di un cellulare che, fino a lunedì, si trovava nelle bacheche on line e nei forum dei frequentatori più assidui. Dopo due squilli la maitresse risponde. Ma li fate ancora, i massaggi? «No, siamo chiusi per ferie. Può essere per un mese, o per quindici giorni. Ma siamo sempre qui, quando saremo aperti di nuovo ti chiamo». Nemmeno dire di aver letto il giornale, e aver visto l’avviso di sequestro affisso dai carabinieri (e non il cartello di “Chiuso per ferie”), fa cambiare versione alla donna che gestisce il centro: «Hai visto il giornale? Ah, ho capito. È chiuso da sabato. Ma quando riapriamo io ti chiamo, va bene?». Insomma, rischia di esserci ancora lavoro per gli uomini dell’Arma coneglianese che, dopo mesi di accurate indagini e centinaia di testimonianze raccolte, hanno scoperto il giro di prestazioni sessuali che si celava al di là dell’apparente normalità di un centro massaggi. Almeno un’ottantina di persone hanno infatti ammesso di aver richiesto prestazioni sessuali vere e proprie al termine del tradizionale massaggio antistress o rilassante, ma i clienti erano oltre un centinaio. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, queste prestazioni “extra”, che avevano un proprio tariffario, sarebbero state praticate da una ragazza cinese sulla trentina, mentre le due “maitresse” denunciate per sfruttamento della prostituzione hanno, rispettivamente, 52 e 55 anni. Un giro nato tre anni fa con l’apertura del locale e stroncato dall’indagine dei carabinieri, ma che le titolari vorrebbero riattivare, magari nello stesso stabile, appena ne avranno l’opportunità. Da lunedì si sono interrotti anche i messaggi che i clienti si scambiavano nei forum, eppure online si trovano racconti di esperienze simili anche in molti altri centri massaggio (talvolta semplici abitazioni private) del Coneglianese.

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