Maria Vittoria morta a 12 anni, parla l'esperto: «Allergie, le pizzerie luogo ad alto rischio»

SPRESIANO. «Tutte le allergie alimentari possono essere potenzialmente letali. Quella alle proteine del latte è tra le peggiori. E un ambiente come quello della pizzeria, dove l’alimento principe è la mozzarella, è pericolosissimo».
Il dottor Stefano Pucci, coordinatore della Società Italiana di Allergologia, Asma e Immunologia Clinica, spiega il problema delle allergie, i loro pericoli, e come possono verificarsi tragedie come quelle di Maria Vittoria.
Morire dopo una pizza per un’allergia al latte, nonostante tutte le precauzioni prese dal locale. Come può succedere?
«Il latte è uno degli allergeni più importanti. Molti bambini sono allergici al latte con sintomi meno severi nei primi anni di età, poi nel 99% dei casi l’allergia si supera spontaneamente. Se non succede, si aggrava notevolmente. Si muore per asfissia o broncospasmo.
Bene ha fatto la famiglia a somministrare la dose di adrenalina, è il farmaco ottimale in questi casi, va somministrata all’esordio dei sintomi e con una dose di 0,3 milligrammi, come per gli adulti. E forse sarebbe meglio in doppia dose. Ma sono tutte cose che i genitori di sicuro conoscevano già».
Ci sono fattori che possono amplificare il rischio?
«Parlando di adolescenti c’è sempre un coinvolgimento respiratorio, mentre negli adulti è più di tipo cardiovascolare. Quindi nel caso di un soggetto asmatico il rischio è sicuramente più alto».
Ristoranti ed allergie: come si possono evitare simili tragedie?
«Le pizzerie sono uno dei luoghi più pericolosi da frequentare in questi casi. La mozzarella è ovunque. Basta una microcontaminazione, una mano sporca del pizzaiolo, una bottiglia toccata dal vicino di posto che con le mani aveva toccato la mozzarella, un tovagliolo sporco. Premetto che non conosco il caso specifico, ma in questi casi basta davvero poco. Sarà molto difficile capire come si sia scatenata la reazione. Mi ricordo di un caso in cui una ragazza impegnata nel censimento delle famiglie morì soltanto per aver inalato l’odore del latte».
Lisa Anna Busato, anche lei trevigiana. Le bastò entrare in una stanza in cui si stava lavorando il formaggio.
«Esatto, quella al latte infatti è, assieme al pesce, una delle allergie che si può scatenare per via inalatoria. I ristoranti in genere sono molto preparati, ma succede ancora che facciano confusione tra intolleranza e allergia. Capiamoci: l’intollerante che consuma un alimento “proibito” si ritrova con un forte mal di pancia o con la dissenteria; l’allergico rischia la vita. Nel caso di vere allergie, il pizzaiolo - o il cuoco - deve stare molto attento. In un ambiente come quello dei ristoranti, nelle cui cucine si lavora in molti e di fretta, i rischi aumentano. Su questi temi manca ancora educazione».
Perché l’allergia al latte è meno pericolosa nei bambini?
«Nei bambini piccoli è frequentissima, ma passa spontaneamente. Tra gli adulti, invece, è tra le allergie più rare. Non c’è paragone rispetto, per esempio, alla pesca, che può dare reazioni molto gravi, o ai crostacei, o al pesce. Tra i bambini uova, latte e grano sono tra le prime allergie, ma colpiscono con una forma meno intensa. In generale le allergie alle proteine animali sono caratterizzate da sintomi importanti».
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