Manzato: «Un decisionista» Marcon: «Era un grande»
«Mi viene in mente quando lo accompagnai a Venezia per incontrare Cacciari ai tempi del movimento dei sindaci, è stato un momento davvero emozionante», Franco Manzato, cresciuto giovanissimo con Covre nella Lega di Oderzo si commuove. «Era una persona straordinaria: curiosissimo, in politica aveva una dote rara, oggi praticamente scomparsa, sapeva unire visione e capacità di decisione. Non aveva paura di nulla, trascinava, difendeva le sue idee fino all’ultimo, ma aveva anche l’intelligenza di capire quando c’erano altre soluzioni».
Edda Battistella, anch’ella al suo fianco nella Lega opitergina da 30 anni, ricorda che «anche adesso, seppure fuori dal partito, dava una mano, i rapporti di amicizia per lui erano sacri, e non conoscevano leggi, statuti, regolamenti».
È sorprendente come la Lega trevigiana che lo ha espulso, dopo decenni di tolleranza verso le sue “eresie” politiche, lo senta oggi ancora «militante» e «pilastro» del movimento. Stefano Marcon, presidente della Provincia di Treviso, e sindaco di Castelfranco dice che «se ne va un grande, un grande. L’ho sentito che non è tanto, miaveva chiamato aveva un rapporto un po’ speciale con Castelfranco, in virtù dell’amicizia con Giorgio Lago. E ci si sentiva. Sapevo che non stava bene, me l’aveva detto lui stesso, ma anche che sognava ancora di farsi un giro in moto. È una brutta notizia, che mi fa star male. Bepi è morto da leghista, sono convinto, indipendentemente dalle ultime vicissitudini, ma Bepi era solo un leghista, nient’altro».
Mario Conte, sindaco di Treviso e presidente regionale dell’AnciVeneto, piange «un amico, un grande uomo, un pezzo della Liga Veneta che ci lascia. Pochi giorni fa avevo ricevuto da lui un bellissimo messaggio di sostegno per il lavoro che tutti noi stiamo svolgendo nell’emergenza del coronavirus. Era vicino, lo sentivamo vicino. Mi telefonò anche, facemmo due chiacchiere. Ma combattuto fino alla fine, perché era il suo carattere: non mollare mai. Un uomo di grande carattere, di grande determinazione, un uomo del popolo. Vero. Anche se in disparte, Bepi era sempre un uomo da ascoltare».
Mauro Michielon, deputato con lui a Roma, rende merito «a uno spirito libero, a un esempio di idealità forti, senza compromessi». E aggiunge: «Ero andato a trovarlo recentemente, mi aveva colpito la sua energia. E penso che il movimento dei sindaci resti un lascito straordinario, in una politica che interpreta prima di ogni altra cosa il territorio».
Infine il commissario provinciale Gianangelo Bof: « È stato uno dei primi leghisti che ho conosciuto, ne sono fiero. L’espulsione? A volte le strade divergono, succede quando si difendono con passione le proprie idee. Sul piano umano era una persona splendida, sul piano amministrativo e politica parlano di lui le cose fatte: scompare davvero un grandissimo». —
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